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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2011 alle ore 06:39.

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TOKYO. Dal nostro inviato
Più che ad affermare una scontata solidarietà del G-20, la visita-lampo di Nicolas Sarkozy a Tokyo è servita a rivendicare una leadership globale nella sicurezza nucleare. Il presidente francese ha strappato al premier Naoto Kan il consenso alla ricerca di una globalizzazione degli standard di sicurezza delle centrali atomiche in ogni parte del mondo: sarà convocato a Parigi, in maggio, un vertice delle autorità competenti dei paesi del G-20 per definire regole più stringenti.
«Non è normale che non esista una regolamentazione internazionale delle regole di sicurezza», ha dichiarato Sarkozy durante la conferenza stampa congiunta. «Ne abbiamo bisogno entro la fine di quest'anno». L'iniziativa "movimentista" del presidente si accavallerà ad altri appuntamenti internazionali, collocandosi tra il meeting degli adviser dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica in aprile ad Abu Dhabi e il successivo G-20 di Deauville (che avrà il tema in agenda), al quale seguirà la conferenza di fine giugno della stessa Aiea.
La visita del primo capo politico straniero in Giappone dopo il terremoto ha inteso anche segnalare una presunta leadership francese nell'aiutare il paese a superare l'emergenza. Subito dopo che questa settimana è arrivato l'invito a una consulenza da parte della Tepco - più che dovuto, visto che la società statale Areva ha processato il Mox del reattore 3 di Fukushima - i francesi hanno colto l'occasione per porsi in evidenza: è stato annunciata prima la partenza di due tecnici, poi di 5 e ora di 20 esperti, mentre la stessa ceo di Areva, Anne Lauvergeon, è volata a Tokyo e ha annunciato ieri che sta offrendo in tutto il mondo consulenza tecnica.
Se Usa e Germania hanno offerto robot per le operazioni a Fukushima, Sarkozy ha reso nota una analoga proposta. Nei giapponesi si coglie un certo disagio: non si dimentica che fin dai primi giorni è stata la Francia a moltiplicare l'allarme internazionale. In una futura torta nucleare che si restringe rispetto alle attese, appare chiaro l'interesse francese a sottolineare come i reattori made in France siano i più sicuri, per di più accompagnati da una expertise senza uguali. Naturalmente Sarkozy ha anche saputo trovare accenti poetici per enfatizzare come il mondo abbia apprezzato la dignità e il coraggio del popolo giapponese di fronte alla catastrofe: «Il Giappone tornerà più forte di prima». Kan ha ufficializzato che i piani nucleari del Giappone dovranno essere riscritti: l'attuale programma di portare entro il 2020 dal 29% al 40% la quota di energia generata dall'atomo non potrà più essere realizzato. Il premier ha anche confermato che l'intera centrale di Fukushima Daiichi sarà decommissionata.
Dopo mezzanotte, un altro segnale di contaminazione alimentare è arrivata a turbare gli animi: per la prima volta nella carne bovina della provincia di Fukushima è stato rilevato un livello di cesio radioattivo (510 bequerel) superiore al tetto di 500 fissato dalle normative sanitarie. Nell'acqua del mare nelle vicinanze della centrale la radioattività ha superato di 4.385 volte la norma, mentre presso il reattore 1 è stata trovata acqua radioattiva 10mila volte oltre i limiti legali. Cresce la pressione perché la zona di evacuazione di 20 km sia ampliata: pare che l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica ritenga che anche in un'area doppia rispetta a quella attuale di evacuazione i valori radioattivi sono troppo alti, in particolare a Iitate (40 km dalla centrale).
Tokyo per ora si è trincerata dietro i diversi criteri di rilevazione e la mancanza di una richiesta ufficiale dell'Aiea di allargare la zona off limits. Particolare macabro: sono circa un migliaio i cadaveri non ancora recuperati dentro l'area di evacuazione, perché se ne teme la radioattività. Ieri un fanatico di estrema destra, a bordo di un camion, si è presentato davanti all'impianto nucleare e, dopo esserne stato allontanato, si è diretto verso la non distante centrale di Fukushima Daini, sfondandone la cancellata. È stato poi arrestato. A Tokyo ci sono stati tafferugli tra polizia e dimostranti vicino alla sede della Tepco, alla quale Moody's ha tagliato il rating per la seconda volta dall'11 marzo, abbassandolo a Baa1. Gli analisti di BankAmerica-Merrill Lynch hanno ipotizzato richieste di risarcimento fino a quasi 100 miliardi di euro.
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