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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2011 alle ore 19:56.

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Burocrazia e insipienza tra le origini delle rivolte a singhiozzo al campo allestito nell'ex base dell'aviazione di Manduria, dove vengono inviati i profughi da Lampedusa. Il problema nasce dall'attesa dei permessi di soggiorno, che sono un diritto quasi automatico per i rifugiati mentre non lo sono per i semplici immigrati.

Dalla Questura fanno sapere che l'iter per avere i permessi di soggiorno definitivi, anche quelli per casi umanitari, è lungo è prevede tempi di attesa di circa 45 giorni. E dimostrare il proprio status di rifugiato non è affatto semplice.

La soluzione temporanea, escogitata per allentare la tensione della permanenza obbligatoria all'interno delle strutture poco accoglienti del campo, era stata il rilascio di permessi temporanei per potersi allontanare dal campo nelle ore diurne. Facile immaginare che chi non si trovava nelle condizioni di sperare nel rilascio di un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie abbia approfittato per non fare più ritorno.

L'ufficio stranieri della Questura di Taranto ha quindi bloccato da tre giorni questi permessi temporanei, accendendo, come era prevedibile, la rabbia di chi non era riuscito ad approfittare dell'occasione. Rabbia che ha contributo all'esplosione delle rivolte e ai continui tentativi di fuga.

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