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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2011 alle ore 18:07.

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Dalla Lega un ddl per gli eserciti regionali. Nella foto guardie padane (Ansa)Dalla Lega un ddl per gli eserciti regionali. Nella foto guardie padane (Ansa)

«Se non è una boutade, è allarme». Commenta così Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati Pd e componente della commissione Difesa la proposta di legge della Lega presentata alla Camera di costituire degli eserciti regionali, sul modello della Guardia nazionale americana, che siano pronti a intervenire in caso di calamità naturali, di gravi attentati, di incidenti alle infrastrutture o ai siti produttivi e per mantenere l'ordine pubblico qualora il Consiglio dei ministri o i Governatori regionali lo deliberino. «Abbiamo proposto di prevedere mille uomini per Regione, in supporto all`esercito in caso di calamità naturale», sottolinea il primo firmatario del progetto di legge, il leghista Franco Gidoni. «L'argomento - ha aggiunto - è rimasto scoperto dopo l`abolizione
della leva militare obbligatoria. È un problema che va affrontato, senza doverne fare a tutti i costi una questione politica».

La Russa: l'esercito non si parcellizza
«In ogni paese, anche il più federalista del mondo, l'esercito non viene mai regionalizzato o parcellizzato. È una delle caratteristiche dello stato unitario». Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sui cosiddetti eserciti regionali, la proposta avanzata da alcuni parlamentari della Lega. «Non conosciamo questa proposta, siamo qui ad Abu Dhabi, non so esattamente chi l'ha presentata, non ne conosco il tenore», premette La Russa, che si trova negli Emirati Arabi di ritorno dall'Afghanistan dove oggi è stato in visita ai militari italiani. «Mi riservo di valutarla quando torno in Italia: posso solo dire - afferma il ministro - che in ogni paese, anche il più federalista del mondo, l'esercito non viene mai regionalizzato o parcellizzato. È una delle caratteristiche dello stato unitario, anche nei paesi federali. I compiti che normalmente si attribuiscono allo Stato centrale, come si chiama negli Stati federali, comprendono sempre la Difesa», conclude La Russa.

Protesta compatta l'opposizione
La proposta della Lega è già stata respinta dall'opposizione. Definita preoccupante anche dal capogruppo democratico nella commissione Difesa della Camera, Antonio Rugghia e dal tesoriere del Pd alla Camera, Ettore Rosato. «Dopo aver incassato il finto federalismo la Lega sta forse puntando alla secessione militare?», si chiede Rugghia. Per il il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, «dopo la pagliacciata delle ronde, fallite miseramente perché respinte dalla stessa società civile, prepariamoci all'ennesimo interminabile e inutile dibattito sugli eserciti regionali, l'ultima grottesca provocazione della Lega che non troverà mai attuazione». Adolfo Urso di Futuro e Libertà ha bollato la proposta come «una sciocchezza propagandistica paragonabile a quella delle ronde cittadine, spero che il Pdl e il ministro della difesa rigettino questa proposta subito e senza infingimenti». Per il presidente dei verdi, Angelo Bonelli, la proposta serve «per sviare l'attenzione del proprio elettorato dalle vicende giudiziarie di Berlusconi e sui pasticci che la maggioranza sta facendo per assicurare l'impunità del presidente del Consiglio».

Otto articoli proposti da 40 deputati
La proposta di legge, annunciata oggi alla Camera, è stata sottoscritta da 40 deputati, tutti legisti. Non ha firmato solo il capogruppo Marco Reguzzoni. Al primo articolo viene istituito il Corpo dei volontari militari per la mobilitazione, che farebbe parte delle Forze armate e del sistema nazionale di protezione civile, in quanto concorrerebbe al soccorso in caso di calamità natutali, gravi attentati e incidenti alle infrastrutture i ai siti produttivi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza. La proposta , è scritto nel progetto di legge, libererebbe «i reparti operativi delle Forze armate da compiti di presidio del territorio dei quali sono talvolta impropriamente gravati«.

Solo armi leggere
Il Corpo, che dispone solo di armi leggere, è organizzato territorialmente in 20 battaglioni regionali, con denominazione corrispondente alla regione di appartenenza. Ogni battaglione regionale è composto da mille ruomini e donne, reclutati su base regionale (cinque ufficiali e 10 sottufficiali in servizio permanente). Le «milizie» sarebbero composte da militari in ferma prefissata volontaria cessati dal servizio senza demerito e da volontari di età inferiore ai 40 anni che ne facciano esplicita richiesta. L'accettazione è subordinata a uhn esame psico-attitudinale di verifica dell'idoneità fisica e psichica. Possono chiedere l'arruolamento anche gli ufficiali inferiori e i sottufficiali cessati dal servizio. L'rganico permanente è invece costituito da ufficiali superiori in servizio permanente effettivo distaccati dallEsecito e dall'Arma dei Carabinieri.

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