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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2011 alle ore 22:29.

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È una giornata propizia per Letizia Moratti: il ministro Giulio Tremonti annuncia che sarà testato a Milano il progetto per un regime fiscale favorevole. È anche un giorno dal sapore amaro, però, per le dimissioni di Cesare Geronzi: «Una sorpresa», ammette la sindaca, perché «quella di Generali è una grande realtà per il nostro paese, una realtà che continua a crescere e che il mondo intero guarda con estrema attenzione».

Con Letizia Moratti nei suoi impegni pubblici dalla prima mattina.
Alle 9 è in Bocconi per il salone del risparmio, da dove Tremonti farà l'annuncio. Ma i due non si incontrano: lei parla subito dopo l'apertura del dibattito, poi scappa ad un altro dei suoi impegni elettorali. Lui atterra all'aeroporto un'ora dopo. I due si sentono telefonicamente. «Con il ministro sono mesi che stiamo lavorando a questo progetto», ricorda Moratti. Che sottolinea: «Con questi provvedimenti l'Italia torna a essere competitiva perché può garantire a chi investe il regime fiscale più favorevole dell'Europa, che in questo momento ha anche l'Irlanda. Per Milano è un vantaggio straordinario, ci sono tutte le condizioni perché si candidi a piazza finanziaria europea importante per il risparmio gestito». Il progetto della "free tax zone" sarà realizzato - precisa la sindaca - sul modello di quello londinese che «ha dato risultati importanti». Dal Salone del risparmio Letizia Moratti annuncia che Milano rimodulerà l'Imu (l'imposta municipale sugli immobili) al ribasso per facilitare le imprese che investono nella metropoli.

Inevitabili le domande dei giornalisti su Expo. «Daremo tempo ai privati fino a venerdì per comunicarci la loro decisione, comunque l'accordo di ieri è un passo in avanti estremamente importante per arrivare all'appuntamento del comitato esecutivo del Bie con la soluzione già realizzata». In mattinata i tecnici di Comune, Provincia e Regione hanno illustrato ai rappresentanti dei proprietari privati l'offerta concordata ieri sulla scorta del parere dell'Agenzia del Territorio: per accettare la formula del diritto di superficie e perfezionare l'accordo di programma sui loro terreni i due gruppi privati dovranno sborsare da qui al 2015 circa 67 milioni di euro e cedere la Cascina Triulza (del valore di 8 milioni di euro) come indennizzo per le opere pubbliche legate a Expo di cui beneficeranno le loro proprietà. Ma sembla escluso che il verdetto possa arrivare entro venerdì. La proposta delle istituzioni locali è differente da quella pattuita mesi fa e Fondazione Fiera rimetterà ogni decisione ai propri organi collegiali; il consiglio generale, chiamato ad assumere le deliberazioni relative all'operazione sui propri terreni tra Rho e Milano, sarà convocato tra lunedì e martedì. E il Gruppo Cabassi rispetterà i tempi di Fondazione Fiera, in modo da ufficializzare la decisione in contemporanea.

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