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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 08:16.

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MILANO. Tra 7mila, lo dice Alfano, e 15mila, secondo i calcoli del Csm. L'impatto sui processi in corso delle norme sulla prescrizione breve è ancora oggetto di valutazione, ma per il ministro della Giustizia Angelino Alfano gli effetti dovrebbero essere circoscritti a non più dello 0,2% dei procedimenti penali aperti che sono in tutto 3 milioni e 290mila in tutti i gradi di giudizio, colpiti dal 5% di prescrizione all'anno. La norma però riguarderà solo i processi di primo grado e le relative prescrizioni che sono state in tutto 125mila nel corso del 2009; inoltre il beneficio interessa unicamente gli imputati incensurati che, sulla base dei dati del casellario, rappresentano circa il 55% dei condannati. Risultato, circa 7mila procedimenti fulminati; un dato che il Csm, che valuta la norma come una «sostanziale amnistia», raddoppia sia pure informalmente portandola a 15mila ma allargando la stima anche all'appello.

Alfano, dopo avere ricordato che circa 100mila delle prescrizioni annuali si verificano nella fase delle indagini, «per una selezione di gravità operata dal pubblico ministero», in ogni caso minimizza e sottolinea provocatoriamente (dimenticando però che l'ultimo intervento sui termini di prescrizione è stato effettuato nel 2005 con la legge ex Cirielli da una maggioranza di centrodestra) che pochi dei processi a rischio di prescrizione avrebbero evitato di essere cancellati se anche la norma sulla prescrizione breve non fosse stata approvata.

Di fatto a esserne interessato sarà il processo che vede il premier Silvio Berlusconi imputato a Milano per corruzione in atti giudiziari che con una pena massima di 8 anni, innalzabili di un quarto sino a 10, vedrà ridotto di 6 mesi, quindi a 9 anni e 4 mesi, il tempo per la prescrizione. Così un processo che si sarebbe prescritto tra poco meno di un anno, con almeno una sentenza di primo grado, finirà invece prima dell'estate.

Ma il ministero della Giustizia ha fatto anche il punto su alcuni processi in corso di forte impatto. Così per il disastro di Viareggio del giugno 2009 la prescrizione (accusa di omicidio colposo plurimo) scatterebbe nel 2044; nel 2021 per gli incensurati nel procedimento per i reati legati al terremoto dell'Aquila; per le lesioni volontarie, caso Santa Rita a Milano, si passerebbe da 8 anni e 9 mesi a 8 anni e 2 mesi; per il caso Parmalat, bancarotta fraudolenta aggravata, si passerebbe da 18 anni e 9 mesi a 17 anni e 6 mesi.

In generale, ragionando sui reati, la limatura determinata dalla riduzione del surplus di durata del processo determinato dai cosiddetti atti interruttivi, interesserebbe aggiotaggio e market abuse, ma anche la corruzione, che andrebbero da 7 anni e 6 mesi a 7 anni; furto pluriaggravato, usura e violenza sessuale passerebbero dagli attuali 12 anni e 6 mesi a poco più di 11 anni e 6 mesi. Per delitti molto gravi come l'omicidio colposo in violazione delle norme sulla circolazione stradale e sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro la prescrizione scenderebbe da 17 anni e 6 mesi a 16 anni e 4 mesi.

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