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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 06:38.

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Sarkozy: dividendi anche ai lavoratoriSarkozy: dividendi anche ai lavoratori

PARIGI - Le elezioni sono ormai all'orizzonte e Nicolas Sarkozy, sempre ai minimi storici di popolarità, si ricorda di aver promesso nel 2007 di essere «il presidente del potere d'acquisto», annunciando una legge che colleghi automaticamente dividendi e retribuzioni.

«Che gli azionisti guadagnino - ha detto Sarkozy - è una buona cosa. Che le aziende guadagnino è una buona cosa. Ma non è accettabile che le prime 40 società quotate destinino oltre 80 miliardi ai dividendi dicendo nel contempo che non hanno soldi per aumentare gli stipendi dei loro dipendenti». Il presidente fa un po' di confusione sulla cifre, ma la sostanza non cambia. I gruppi del Cac40 hanno chiuso il 2010 con utili netti per 82,5 miliardi, non molto lontani dal record del 2007 (101,4 miliardi) e hanno deciso di distribuire agli azionisti 39,8 miliardi, appena al di sotto del primato del 2008 (40,3 miliardi). E le vertenze salariali si stanno moltiplicando.

Emblematica di questi giorni è la protesta dei dipendenti di Carrefour, il cui bilancio registra utili per 433 milioni, in crescita del 32%, e che ha appena deciso uno spezzatino destinato a portare qualcosa come 6 miliardi nelle tasche dei due soci principali, Bernard Arnault e il fondo Colony.

«Tutti i giorni - spiega il ministro del Bilancio e portavoce del Governo François Baroin - leggiamo di superdividendi e di superbonus ai manager. Dobbiamo fare in modo che tutti i dipendenti di un'azienda raccolgano i frutti di una maggiore ricchezza. È una questione di giustizia e di equità».

E Baroin ipotizza un meccanismo automatico, e obbligatorio, in base al quale tutte le aziende che distribuiscono dividendi destinino una cifra in proporzione a un premio una tantum, defiscalizzato, «comunque non inferiore ai mille euro».

Le prime stime parlano di un costo aggiuntivo complessivo per l'intero sistema produttivo di circa 10 miliardi.

Il provvedimento, che ha già attirato molte critiche allo "Stato dirigista", dovrebbe essere messo a punto in maggio e presentato in Parlamento all'inizio di giugno.

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