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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 20:57.
A poche ore dalla notizia, il mondo dell'economia e della politica piange la morte di Pietro Ferrero. Il presidente Emma Marcegaglia, a nome del Comitato di Presidenza, del Direttivo, della Giunta e della Direzione Generale di Confindustria, esprime «profondo dolore per la tragica e improvvisa scomparsa di Pietro Ferrero».
«Pietro - si legge in una nota del presidente Marcegaglia - era un imprenditore di valore e un uomo lungimirante. Non ci sono parole per esprimere il nostro dolore. Scompare uno tra i più grandi rappresentanti del capitalismo italiano. È una perdita grave per tutto il Paese. Siamo vicini alla famiglia in questo difficilissimo momento».
Il ministro degli Esteri Franco Frattini è tra i primi a esprimere cordoglio. «L'improvvisa scomparsa di Pietro Ferrero mi colpisce e mi addolora profondamente». Era «un imprenditore di eccezionale talento, dotato di visione strategica e di profonda sensibilità per l'interesse generale del Paese. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutta la Farnesina - prosegue Frattini - nel rivolgere un pensiero commosso a un grande industriale che, continuando con abnegazione e grande spessore professionale la prestigiosa tradizione della sua famiglia, ha saputo dare un contributo di eccezionale rilievo all'affermazione del made in Italy nel mondo». «L'Italia perde - osserva Frattini - un uomo di impresa che ha saputo incarnare le qualità migliori della nostra storia industriale: continua ricerca dell' eccellenza, creatività, determinazione a competere anche in momenti difficili per affermare il proprio marchio fino a renderlo un simbolo».
Il presidente del Senato Renato Schifani ha inviato un telegramma di cordoglio alla Famiglia Ferrero. «In questo doloroso momento esprimo a nome mio personale e di tutti i colleghi Senatori, il più sincero e profondo cordoglio per la prematura e tragica scomparsa di Pietro Ferrero. Con lui - si legge nel telegramma - ci lascia un industriale di primo piano, erede di una famiglia che ha saputo creare ricchezza portando alto il nome dell'Italia nel mondo. Recentemente avevo avuto modo di conoscerlo in occasione della mia visita alla Fondazione Ferrero e di apprezzare la sua
professionalità, la sua gentilezza, il suo impegno per l'Azienda e per tutti i lavoratori che la hanno resa grande, seguendo un modello di eccellenza e di stile tutto italiano di fare impresa».
Per il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, la morte di Pietro Ferrero «è una perdita gravissima». Cota definisce il ceo di Ferrero «un manager capace e un uomo di raro spessore» e «a nome di tutti i piemontesi» «si stringe intorno alla famiglia, simbolo di grande dedizione al lavoro e di grandi valori». Stesso cordoglio da Pietro Fassino, candidato del centrosinistra a sindaco di Torino. «Provo una profonda tristezza per l'improvvisa scomparsa di Pietro Ferrero, un uomo che con il suo spirito imprenditoriale, la sua lungimiranza e il suo lavoro ha dato lustro al Paese e all'immagine dell'Italia nel mondo». E da Michele Coppola, candidato del centrodestra a sindaco: «L'improvvisa scomparsa di Pietro Ferrero mi addolora molto. Ho avuto la fortuna di incontrarlo ancora di recente in occasione dell'inaugurazione della Mostra di Giorgio Morandi organizzata dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con la Regione Piemonte». «Il Piemonte e l'Italia - conclude Coppola - perdono un uomo e un imprenditore che con il suo lavoro e il suo impegno ha saputo portare l'eccellenza del nostro territorio nel mondo».
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