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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 16:58.

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L'immigrazione è il "pomo della discordia" tra Italia e Francia, la "patata bollente" che ci si passa l'un l'altro per paura di scottarsi. I due governi hanno scelto la "linea dura" e in questo scontro "la crisi Ue si aggrava". Dopo il blocco da parte della Francia dei treni provenienti da Ventimiglia, la stampa francese mette in evidenza che per la Commissione europea, la Francia "non ha fatto niente di illegale".

"L'Ue conforta la decisione di Parigi", titola Le Figaro sulla copertina del suo sito internet. Roma aveva denunciato la misura come "unilaterale" e "illegittima", ma la Commissione "non ha convalidato i rimproveri italiani", nota il quotidiano, domandandosi "la polemica si calmerà?".
Le Figaro, nella corrispondenza di Richard Heuzé intitolata "Clandestini: il conflitto franco-italiano si avvelena", racconta come la tensione è di nuovo salita domenica, quando la prefettura di polizia delle Alpi marittime ha ordinato la sospensione provvisoria di tutti i convogli che dovevano attraversare la frontiera, "per motivi di ordine pubblico, poiché era in corso una manifestazione" a favore dei "clandestini tunisini".

Mentre gli immigrati tunisini si muniscono dei permessi di soggiorno temporanei e dei titoli di viaggio per stranieri rilasciati dall'Italia – che Le Figaro definisce come "apriti sesamo verdi a forma di passaporto" – il ministero dell'Interno francese riafferma che restano necessari un documento d'identità rilasciato dal paese d'origine (in questo caso, la Tunisia) e risorse sufficienti. Tra gli oltre 200 commenti dei lettori, viene enunciato il "principio della patata bollente": l'Italia non vuole gli immigrati e dà loro un lasciapassare perché vadano in Francia, i francesi li rimandano indietro.

"Migranti tunisini, la Francia respinge le critiche italiane" scrive in evidenza Le Monde sulla homepage del suo sito: il ministro dell'Interno Claude Guéant ritiene che la Francia abbia rispettato "alla lettera" gli accordi di Schengen.

Il ministro francese, interrogato dall’Afp, sottolinea che la decisione dell’Italia di accordare permessi di soggiorno temporanei “è stata contestata da molti paesi dell’Unione europea”. “Ma noi – dice ancora Guéant – abbiamo accettato questa disposizione. Tuttavia, ci sono delle condizioni”. Le Monde e altri media francesi, come Les Echos, hanno messo in risalto la “collera” di Roma per il blocco dei treni e la “protesta formale” presso Parigi annunciata dal ministro degli Esteri Franco Frattini.

È il Nouvel Observateur che sulla copertina dell’edizione online ha chiamato l’immigrazione “pomo della discordia” tra Italia e Francia. La cronaca del Nouvel Obs dà spazio alla manifestazione all’origine della sospensione dei treni da parte francese. Circa 200 militanti per i diritti dell’uomo (“ dei francesi e molti italiani") erano saliti a bordo di un "treno della dignità" a Genova per accompagnare i migranti tunisini a Nizza. Quando il loro treno è stato bloccato a Ventimiglia – si legge sul Nouvel Obs - "indignati, i militanti si sono raggruppati in corteo, a fianco di numerosi immigrati tunisini, per gridare la loro collera". Hanno tentato di recarsi al consolato di Francia, ma poiché i carabinieri lo hanno impedito, hanno deciso di occupare i binari gridando "Siano tutti dei clandestini".

"La crisi Ue si aggrava per lo scontro tra Italia e Francia" titola El Pais sulla homepage del suo sito.
"Il blocco francese e la veemente reazione italiana", scrive il quotidiano spagnolo, "fanno affiorare con violenza alla superficie il conflitto interno all'Ue sulla politica migratoria, in un momento politico segnato dall'ascesa di partiti xenofobi e dall'indurimento delle posizioni in materia di immigrazione dei vari partiti conservatori europei". Queste nuove frizioni si sommano alle "gravi divisioni" nel continente provocate dall'intervento in Libia.

Anche El Pais segue da vicino gli sviluppi di giornata: "La Commissione studierà la decisione francese di chiudere il traffico ferroviario con l'Italia". Parigi e Roma difendono le proprie posizioni mentre cercano di minimizzare il conflitto bilaterale.
Al centro della disputa tra Parigi e Roma - ricorda il Financial Times – è la questione se i migranti arrivati in Italia dopo lo scoppio dei disordini in Nord Africa debbano essere autorizzati a trasferirsi in altri paesi dell'Unione europea, in particolare in Francia, dove molti hanno dei familiari.

I due ministri dell'Interno, Guéant e Roberto Maroni "adottano la linea dura" sull'immigrazione, con il sostegno dei rispettivi leader, nota il Ft. Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi ne discuteranno di persona il 26 aprile.

Il litigio sui migranti tunisini è una delle principali notizie dall'Italia delle ultime ore anche su altri siti britannici. Bbc: "Francia e Italia in lite su migranti"; Guardian: "L'Italia protesta mentre la Francia blocca i treni che portano migranti tunisini"; Telegraph: "La Francia ferma tutti i treni italiani che portano i migranti nordafricani".

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