Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 14:23.

My24
Massimo Ciancimino ospite della trasmissione Annozero (Agf)Massimo Ciancimino ospite della trasmissione Annozero (Agf)

«Sono sereno e certo di poter chiarire tutto domani nel corso di un interrogatorio». Lo ha detto Massimo Ciancimino fermato dalla polizia a Bologna su ordine della procura di Palermo mentre era in auto lungo l'autostrada all'uscita da Bologna, coi familiari, diretto in Francia per trascorrere le vacanze pasquali. Ciancimino ora si trova in questura a Bologna. «Mi si contesta - ha spiega Ciancimino - la falsificazione di un documento sugli oltre 250 consegnati ai magistrati. Ho sempre detto di non conoscere l'origine del materiale che fornivo alle procure. Non comprendo però il fatto che mi venga contestato il pericolo di fuga visto che ho sempre collaborato e nei prossimi giorni sarei tornato a Palermo per essere sentito dai magistrati».

L'ordine di fermo arriva dalla procura di Palermo
Massimo Ciancimino, fermato oggi su ordine della procura di Palermo per calunnia pluriaggravata nei confronti dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, fece il nome del direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza l'anno scorso ai magistrati nisseni nell'ambito delle inchieste per le stragi palermitane del '92 e con particolare riferimento all'individuazione di un misterioso personaggio, noto come «signor Franco»: un uomo degli apparati di sicurezza che, secondo il testimone, era in confidenza con suo padre e avrebbe avuto un ruolo nella presunta trattativa tra Stato e mafia. Dopo un interrogatorio non convincente, nel dicembre 2010, in cui il testimone diceva che il «signor Franco sarebbe stato vicino a De Gennaro» i magistrati nisseni iscrissero Ciancimino jr. nel registro degli indagati per calunnia e rivelazioni d'atti d'ufficio. Ciancimino è anche indagato per concorso in associazione mafiosa, dai magistrati di Palermo per il ruolo avuto nella trattativa. Lui stesso ha ammesso di avere fatto da «postino» tra il padre e il boss Bernardo Provenzano.

Dalla perizia emerge che il nome di De gennaro fu aggiunto
Il documento ritenuto «manomesso» è una fotocopia di un foglio redatto da Vito Ciancimino, padre di Massimo, con un elenco di nomi di personaggi delle istituzioni che avrebbero avuto un ruolo nella cosiddetta «trattativa». Da una perizia ordinata dalla Dda e consegnata oggi ai magistrati che conducono l'inchiesta, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e i sostituti Nino Di Matteo e Paolo Guido, si evincerebbe che il nome di De Gennaro sarebbe stato, infatti, scritto in epoca successiva alla redazione del manoscritto. Il documento inoltre sarebbe in contrasto con quanto dichiarato dallo stesso Ciancimino durante gli interrogatori resi alla procura di Palermo. «La scientifica ha stabilito con certezza assoluta - ha spiegato Francesco Messineo, procuratore di Palermo - che il nome di De Gennaro è stato estrapolato da un altro documento presentato da Massimo Ciancimino e posto in quel foglio. In questo momento non ci risulta che ci siano altri documenti "falsificati" ma non lo possiamo escludere, visto che la scientifica analizza i fogli che Ciancimino ci ha dato in vari periodi».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi