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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2011 alle ore 17:54.

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Caso Lassini, il Pdl lombardo: si dimetta se eletto, non farà parte del gruppo consiliare del partito. Nella foto Roberto Lassini, il candidato del Pdl alle comunali di Milano, indagato per i manifesti con scritto "Fuori le Br dalle Procure" (Ansa)Caso Lassini, il Pdl lombardo: si dimetta se eletto, non farà parte del gruppo consiliare del partito. Nella foto Roberto Lassini, il candidato del Pdl alle comunali di Milano, indagato per i manifesti con scritto "Fuori le Br dalle Procure" (Ansa)

ll coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani si è augurato che Roberto Lassini, nel caso venisse eletto al consiglio comunale di Milano, rinunci alla carica. «Il caso è chiuso - scrive Mantovani in una nota firmata anche dalla vicecoordinatrice regionale Viviana Beccalossi - la legge elettorale non ha consentito la sua cancellazione dalla lista del Popolo della Libertà presentata a Milano, ma come ha rinunciato irrevocabilmente alla candidatura, così auspichiamo si dimetta da consigliere della città qualora eletto. E comunque non farà parte del gruppo consiliare del Pdl».

Dopo aver invitato Lassini a dimettersi dal consiglio comunale di Milano in caso di elezione, Mantovani ha chiesto al partito di archiviare le polemiche e di concentrarsi sugli impegni della campagna elettorale.
«Il Popolo della Libertà - ha detto Mantovani - è un grande partito ed è naturale e positiva la dialettica interna: ora tuttavia è necessario chiudere il dibattito e concentrarsi sulla Milano del futuro e sull'arrivo del presidente Silvio Berlusconi il 7 maggio prossimo in città per lanciare l'ultima settimana di mobilitazione elettorale con i team della libertà che ad oggi sono già 500 e consolidare così il percorso di cambiamento e di innovazione realizzato da Letizia Moratti negli ultimi cinque anni, per portare Milano e le sue eccellenze ad essere città del nuovo secolo».

Roberto Lassini, l'autore dei manifesti anti-pm incassa in silenzio. «Non intendo commentare - si è limitato a dire - non faccio dichiarazioni». Lassini era già stato informato da Mantovani della decisione assunta dal partito, prima che fosse diramato il comunicato ufficiale.

Intanto il finiano Manfredi Palmeri, candidato sindaco a Milano per il Terzo polo ha lanciato l'idea di celebrare il 9 maggio, giorno dedicato al ricordo delle vittime del terrorismo, con una marcia civica che passi davanti al Palazzo di Giustizia, attraversi piazza Fontana e si concluda in piazza Scala davanti al municipio della città.

La manifestazione, che cade a una settimana dal voto per le elezioni, rappresenterebbe per Palmeri il modo migliore per archiviare il caso Lassini con la mobilitazione civica di chi vive nella città più colpita dagli anni di piombo. «Accanto alle elezioni - ha osservato Palmeri - è un'occasione per dare un messaggio di cambiamento alla città e al Paese, per andare avanti e non tornare indietro».

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