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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2011 alle ore 16:41.

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Diritti tv senza pace. Possibili ritorsioni sul mercato calcistico o la vendita separata dei diritti relativi al contorno delle partite. Sono queste, in attesa della prossima assemblea della Lega di Serie A del 3 maggio, le contromosse che le cinque big (Inter, Milan, Juve, Napoli e Roma) starebbero valutando dopo il blitz delle 15 società "più piccole" che hanno approvato la delibera per affidare a tre società demoscopiche il calcolo dei bacini d'utenza secondo criteri "allargati" rispetto all'interpretazione dei grandi club.

La legge Melandri che prometteva di aprire una nuova epoca per il calcio italiano imperniata sulla mutualità, sta mostrando crepe proprio su questo aspetto. La Corte di Giustizia della Figc dovrà pronunciarsi sul reclamo presentato ieri da Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma che hanno chiesto la «sospensione dell'esecuzione e l'annullamento della delibera» del 15 aprile scorso. I criteri sarebbero troppo elastici per l'individuazione del «numero dei sostenitori». E proprio questo è l'aspetto in base al quale verranno distribuiti circa 200 milioni provenienti dalla vendita collettiva dei diritti tv.

Per le big della serie A il blitz compiuto la scorsa settimana dalle squadra medio-piccole è inaccettabile. Già si è scelto di applicare gli altri parametri della legge Melandi (da quello sui meriti sportivi a quello dei residenti esteso a tutta la provincia), in modo tale da assicurare una distribuzione omogenea di circa 600 milioni (sul miliardo complessivamente versato dalle emittenti tv nelle casse della A). Quest'ultimo parametro – i bacini d'utenza – doveva servire a riconoscere un surplus alle squadre con il maggior seguito.

Ma con la forzatura delle altre 15 società, questo fattore di riequilibrio rischia di saltare. Il braccio di ferro potrebbe non limitarsi alle carte bollate. In attesa di capire cosa si deciderà nell'assemblea in programma il 3 maggio, Inter, Milan, Juve, Napoli e Roma, stanno valutando possibili ritorsioni. A parte l'idea di boicottare i piccoli club nella prossima finestra del calciomercato, si stanno studiando i margini per avviare con le tv trattative per la vendita di "diritti" non soggetti alla legge Melandri. La cessione collettiva riguarda infatti i 90 minuti dei match, ma non tutto quello che viene prima o dopo l'evento sportivo. Come le interviste del dopo gara, le immagini "rubate" negli spogliatoi, gli allenamenti e le conferenze stampa tenute nel corso della settimana. L'audience e l'interesse che hanno solo i top-club italiani potrebbe metterli nelle condizioni di commercializzare "eventi" diversi dalla partita. Separare e vendere a parte questi momenti, potrebbe poi restringere in futuro la torta "collettiva" per le altre 15 squadre.

Nel corso della prossima stagione, i diritti tv dovranno essere rinegoziati. Dopo il fallimento di Dahlia e una concorrenza che si annuncia sempre più aspra tra Sky e Mediaset premium, il bando per aggiudicarsi i diritti di trasmissione su satellite e digitale terreste potrebbe non essere più così remunerativo e non garantire quel miliardo all'anno che ha fruttato nel primo biennio di ritorno della vendita collettiva.

Sulla vicenda e sui suoi possibili sviluppi, il presidente uscente Maurizio Beretta, si è limitato a ribadire: «Se ci fosse una delibera che affida un mandato rigido al presidente, al direttore generale, ad un organismo non collegiale insomma, questi organi sarebbero tenuti a procedere. Ma penso sia corretto tornare in assemblea».

Intanto, al Tribunale nazionale di arbitrato per lo Sport, il 20 maggio, ci sarà la nuova udienza della lite promossa dalla Lega Pro nei confronti della Lega di serie A e di quella di B. È la lega di A che deve decidere, sempre in base alla legge Melandri, la percentuale del fondo di solidarietà pari a 60 milioni da riconoscere alle serie cadette. La lega Pro di Mario Macalli non accetta di vedersi riconosciuto l'1% e chiede almeno il doppio per salvare le decine di società della ex serie C sull'orlo del fallimento.

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