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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2011 alle ore 13:19.

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L'ultimo saluto a Pietro Ferrero dalla sua famiglia (Ansa)L'ultimo saluto a Pietro Ferrero dalla sua famiglia (Ansa)

Trentamila persone e molte autorità hanno partecipato stamattina ad Alba ai funerali di Pietro Ferrero, il quarantottenne amministratore delegato della Ferrero morto per un infarto a bordo della sua bicicletta da corsa durante un allenamento in Sudafrica. La folla - ad Alba è stato dichiarato il lutto cittadino - ha seguito la messa su tre maxi-schermi posti in diverse piazze. La folla ha applaudito al passaggio del feretro del primogenito di Michele, il patriarca della famiglia che dà il nome al colosso dolciario presente in quattro continenti.

Il ricordo del fratello. È toccato al fratello Giovanni parlare a nome della famiglia e dell'azienda: «Il tuo non sarà un destino infranto, un progetto incompiuto, un sogno lasciato a metà. Hai sempre voluto che la storia di successo della Ferrero non si interrompesse. Oggi possiamo con orgoglio prometterti che continueremo ancora a scrivere pagine di successo di questa nostra opera». Parole piene di affetto accolte con un lungo applauso dalla folla di piazza del Duomo. «Ad ogni pagina scritta, cari collaboratori - ha proseguito - Pietro ci sorriderà e ci guiderà».

Poi rivolgendosi al fratello: «Sappi, Pietro - ha detto ancora Giovanni - che oggi siamo più che mai determinati nel farlo. Abbiamo una motivazione in più: poterlo fare in tuo onore». Giovanni ha ricordato i lati più belli del carattere del fratello e i momenti terribili della notizia della morte «quel senso di precipitare nel vuoto». Giovanni, che condivideva con Pietro la carica di amministratore delegato della casa dolciaria, ha assunto dopo la morte del fratello le redini del gruppo che continua a essere presieduto dal padre Michele.

Il commiato della politica e dell'industria. I funerali sono iniziati alle 11 alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, il vicepresidente del Csm Michele Vietti, Emma Bonino, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il presidente della provincia Gianna Gancia e il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota. Ancora: Renato Pagliaro e Alberto Nagel, di Mediobanca e la regina del Belgio Paola di Liegi. Assente per motivi di salute il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Il presidente del Consiglio ha abbracciato a lungo Michele Ferrero, in chiesa, al termine del funerale. Entrambi sono apparsi molto commossi. Come ha ricordato il fratello Giovanni il premier conosceva bene Pietro Ferrero.

L'omelia. Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, ha celebrato la cerimonia funebre assieme al vescovo di Alba Giacomo Lanzetti e ha definito Pietro Ferrero, che lascia moglie e tre figli, «un esempio stupendo da imitare», un esempio che «vive e vivrà». Bertone ha ricordato l'impegno sociale di Ferrero e il fatto che fosse in Sud Africa per realizzare uno stabilimento che oltre ad essere un'attività imprenditoriale «adempiva ad un alta impresa umanitaria», ricordandone le capacità di intuizione e di promozione sociale del top manager della multinazionale del cioccolato. «È spontanea l'ammirazione - ha detto ancora Bertone - per la grande e bella famiglia Ferrero, segno della benedizione divina e frutto di un progetto educativo profondamente cristiano».

I funerali si sono conclusi alle 12,40, il feretro è stato salutato da un applauso di dieci minuti.

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