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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2011 alle ore 17:44.

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Il generale David H. PetraeusIl generale David H. Petraeus

Cosa succederà ora a Kabul? Cominciamo con un breve riepilogo. Il generale David Petraeus è l'uomo che ha portato gli statunitensi alla vittoria in Iraq ha guidato in Afghanistan la fase di potenziamento dell'apparato militare senza esitare ad assumere posizioni anche poco gradite alla Casa Bianca, specie quando ha criticato la decisione di ufficializzare piani per il ritiro delle truppe prima di aver conseguito tangibili successi sul campo.

La sua dottrina contro-insurrezionale ha portato a un miglioramento della situazione specie grazie alle offensive a Helmand e Kandahar che hanno strappato ai talebani molti territori tradizionalmente controllati dagli insorti e di valore strategico per la presenza delle maggiori coltivazioni di oppio.

Petraeus lascerà l'Afghanistan per assumere il nuovo incarico di capo della Cia a Langley, presumibilmente in estate, proprio mentre prenderà il via la "transizione", il processo di trasferimento delle responsabilità della sicurezza dalle truppe alleate a quelle afghane che dovrebbe svilupparsi fino al 2014. A guidare le forze alleate sara il generale dei marines John R. Allen, attualmente numero due del Central Command guidato da un altro marines, il generale James N. Mattis.

Allen è un ufficiale esperto, in servizio dal 1976 e un veterano della guerra in Iraq, e appartiene all'unica forza armata statunitense che ha nel suo DNA l'addestramento alla guerra anti-insurrezionale. Certo il comando in Afghanistan non ha valenze solo militari soprattutto considerando i delicati rapporti con il presidente afghano Hamid Karzai e con gli alleati della Nato. Compiti nei quali Petraeus, ufficiale raffinato e con spiccate qualità diplomatiche, si è sempre distinto.

Facile immaginare una stretta continuità sul piani strategico tra Petraeus e il suo successore anche se Allen si troverà a guidare le forze statunitensi e alleate in una fase dalle molte criticità. Da un lato la necessità politica, statunitense ed europea, di ridurre le forze schierate in Afghanistan. Dall'altro il complesso negoziato in corso tra Kabul e Washington che dovrebbe garantire una presenza a lungo termine di truppe statunitensi in Afghanistan. Non è un caso che a guidare l'ambasciata a Kabul verrà inviato Ryan Crocker, il diplomatico che a Baghdad condusse in porto insieme a Petraeus la difficile stabilizzazione dell'Iraq.

L'avvicendamento ai vertici di Pentagono e Cia rientra nel rimpasto voluto dal presidente Barack Obama alla testa degli apparati di difesa e sicurezza statunitense. Se ne parlava da tempo ma, non a caso, la nomina del generale Petraeus alla guida della Cia e di Leon Panetta alla testa del Pentagono sono state rese note solo dopo l'annuncio che Obama si ricandiderà alle prossime elezioni presidenziali.

La Casa Bianca sembra quindi puntare su un uomo di fiducia, il 73 enne Panetta di sicura fede "democratica" e su un ufficiale di provate capacità ed efficacia, il 58 enne Petreaus, per conseguire risultati sul fronte della lotta al terrorismo islamico che viene combattuta sia sul piano militare che dell'intelligence.

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