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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2011 alle ore 09:04.

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Decolla il rimpasto di GovernoDecolla il rimpasto di Governo

ROMA - L'attesa dei Responsabili per una poltrona al governo sembra finita perché le nuove nomine, Libia permettendo, dovrebbero arrivare venerdì nella prossima riunione di Palazzo Chigi. La conferma è giunta ieri dal premier Silvio Berlusconi. «Rimpasto in settimana? Sì, in Consiglio dei ministri (poi rinviato per le frizioni nella maggioranza sulla questione libica, ndr)». In realtà dalla maggioranza preferiscono parlare di allargamento e non di rimpasto perché i nuovi ingressi andranno a riempire le caselle lasciate vuote dai finiani usciti dal governo e i posti di sottosegretario mai assegnati.

La quadra è stata trovata rapidamente per sventare la minaccia paventata dai Responsabili di sciogliere il gruppo in assenza di risposte. Così, ieri, è spettato a Denis Verdini sondare i papabili e oggi il coordinatore del Pdl incontrerà il capogruppo del plotoncino parlamentare, Luciano Sardelli, per chiudere la lista delle new entry: in palio ci sono nove poltrone tra viceministeri e sottosegretariati da suddividere nelle due Camere (sette deputati e due senatori). «Abbiamo fatto un'operazione parlamentare straordinaria – spiega Sardelli – e adesso ci preme che si concluda questa partita e si vada avanti».

La chiusura del cerchio comporterebbe per i responsabili quattro-cinque poltrone. Tra i rinforzi dati ormai per sicuri ci sono innanzitutto l'ex notista politico del Tg1, Francesco Pionati, attivissimo in vista delle amministrative (sabato l'ex Udc, che ha prenotato per sé il posto di sottosegretario alle Comunicazioni, sarà a Campobasso per una grande manifestazione), l'imprenditrice umbra, ex Fli, Catia Polidori, e Massimo Calearo, già presidente di Federmeccanica (per lui è pronta la scrivania di viceministro allo Sviluppo). Non è stato invece sciolto il nodo del rappresentante di Noisud: in corsa Antonio Milo ed Elio Belcastro (quest'ultimo è dato però in vantaggio). Ma circola anche il nome dell'ex Fli Giampiero Catone.

Fuori dal recinto dei responsabili l'unica certezza è poi rappresentata dall'ex Mpa, Aurelio Misiti, che vanta un rapporto di lunga data con il Cavaliere ed è destinato a diventare viceministro delle Infrastrutture. Una poltrona, però, dovrebbe arrivare anche per due ex finiani tornati nel Pdl, Luca Bellotti e Roberto Rosso. E non è escluso che in questa tranche trovi spazio anche un riconoscimento per l'ex liberaldemocratica Daniela Melchiorre e per il repubblicano Francesco Nucara. Al Senato, invece, i due posti andranno al gruppo di Coesione nazionale (in pole ci sono gli ex Fli rientrati nella maggioranza), ma c'è anche Riccardo Villari in pressing.
Il quadro definitivo sarà ultimato oggi.

Per la seconda tornata di nomine, una decina di poltrone in tutto, bisognerà invece attendere il ddl ad hoc di mofidica del tetto fissato dalla Bassanini. E sarà una partita dedicata a quietare le fibrillazioni del Pdl (nella nuova tranche rientrebbe, tra l'altro, la promozione di Annamaria Bernini). «La nuova infornata servirà a soddisfare le richieste interne – ammette un fedelissimo del premier – e a compensare i nuovi arrivi». Che, stando agli ultimi rumors di Montecitorio, sono imminenti e riguarderebbero l'Mpa dove Carmelo Lo Monte e Ferdinando Latteri sono dati in uscita. Ma altri rinforzi sono attesi: nella lista top secret di Verdini ci sarebbero almeno venti parlamentari pronti a fare il salto.

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