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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2011 alle ore 19:36.

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Una sovraesposizione di Silvio Berlusconi nel tempo di notizia e ancora qualche squilibrio tra le forze politiche a favore della compagine governativa. Inoltre, un richiamo esplicito alla Rai affinché ci sia più rispetto per le istituzioni, con riferimento ai casi delle puntate di "Qui Radio Londra" del 19 aprile e a "Potere" del 18 aprile.

È quanto emerge dal monitoraggio sul pluralismo politico relativo alla campagna elettorale per le prossime amministrative fatto dal Consiglio dell'Agcom, che mette in evidenza come nel tempo di notizia vi sia un'obiettiva sovraesposizione del Presidente del Consiglio, il quale, oltre tutto, è direttamente parte nelle elezioni amministrative in quanto capolista a Milano.
Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - informa una nota - ha esaminato oggi, anche a seguito degli esposti presentati, i dati del monitoraggio sul pluralismo politico relativi alla campagna elettorale in corso (periodi 31 marzo - 9 aprile; 10 - 16 aprile; 17 - 23 aprile). L'Autorità ha riscontrato che nel tempo di parola (criterio prevalente di verifica) si nota ancora un qualche squilibrio, nonostante nell'ultima settimana siano stati sensibilmente riequilibrati sbilanciamenti precedenti.

Relativamente al tempo di notizia, pur considerando la libertà editoriale nel rappresentare l'attualità della cronaca, l'Autorità ha rilevato la necessità che nella cronaca politica venga posta maggiore attenzione alla rappresentazione equilibrata di tutti i punti di vista, specialmente fra le opinioni delle forze politiche di maggioranza e quelle di opposizione, evitando che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali.
L'Autorità ha quindi ribadito a tutti i telegiornali di attenersi con particolare rigore ai principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento di tutte le liste e i soggetti concorrenti, fino alla fine della campagna elettorale, ricordando che non è consentito un uso di riprese televisive con presenza diretta, non giustificata, di membri del Governo o di esponenti politici.

«La presa di posizione dell'Agcom sull'invasiva presenza di Berlusconi nei telegiornali della Rai conferma la correttezza della denuncia fatta con un documentato esposto da tutti i partiti di opposizione», ha commentato il capogruppo dell'Idv in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi, per il quale l'Agcom dovrebbe anche «applicare, di fronte a palesi violazioni, le sanzioni previste dalle leggi vigenti».
Molto critico anche il deputato Pd ed ex presidente Rai Roberto Zaccaria, per il quale «si tratta ora di individuare le testate nelle quali questo squilibrio è maggiore e di operare un riequilibrio», aggiungendo che nel caso di Milano «è indispensabile che venga dato un tempo equivalente a Giuliano Pisapia (candidato del centro-sinistra, n.d.r.) che risulta obiettivamente danneggiato da questo squilibrio».
«Dall'analisi relativa al monitoraggio in materia di par condicio all'interno dei telegiornali, sulla base dei dati forniti dall'istituto di ricerche Isimm, non è emersa alcuna violazione della stessa normativa a carico delle emittenti», ribatte Antonio Martusciello, commissario dell'Agcom e deputato Pdl. «Non è stato adottato alcun provvedimento sanzionatorio o ripristinatorio - aggiunge - ai sensi della legge 28/200, nei confronti dei telegiornali esaminati, dimostrando l'infondatezza dei vari esposti giunti in autorità che segnalavano presunti squilibri a favore delle forze politiche di maggioranza e del presidente del Consiglio».

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