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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2011 alle ore 10:09.

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Londra. Sposi. Alle 11.15 ora di Greenwich, 12.15 in Italia, William e Kate sono stati uniti in matrimonio nell'abbazia di Westminster dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, primate della Chiesa d'Inghilterra. Dopo che lui l'ha accolta con un «sei bellissima» in mondovisione. Protetti da cinquemila poliziotti piazzati lungo il breve viale della processione reale che unisce Buckhingham Palace all'abbazia, applauditi da migliaia di persone in marcia dall'alba nel centro di Londra chiuso al traffico, Kate e William, 29 anni, hanno soddisfatto il sogno di un Paese intero che attendeva un evento del genere dal 1981 quando Charles sposò Diana.

Da oggi William, secondo in linea di successione al trono dei Windsor, e Kate sono entrambi duca e duchessa di Cambridge per volontà della regina un titolo che porteranno per la vita fino a quando un giorno, se Dio vorrà, saranno sovrani del Regno Unito. Alle 10 i 1900 ospiti invitati alla cerimonia hanno cominciato ad affollare l'abbazia per una cerimonia che ha riportato la coppia reale a Buckingham palace alle 12.30. Quarantacinque minuti più tardi Kate e William appaiono sul balcone del palazzo per il primo bacio pubblico, destinato ad essere visto da almeno 2 miliardi di spettatori nel mondo.

La lunga vigilia si stempera quindi in un evento che ha assunto dimensioni molto più ampie del previsto, è storia globale che mobilita il mondo. Basta passeggiare come abbiamo fatto in queste ore lungo il Mall, il viale che unisce Trafalgar square a Buckingham palace, per averne la conferma. Migliaia di persone sono rimaste accampate per giorni per avere la certezza di avere un posto in primissima fila per vedere William sul cocchio reale, per incrociare lo sguardo di Kate. Fenomeno britannico che contagia il mondo e che si è sparso come un virus fra i sudditi del Commonwealth giunti a centinaia solo per assistere all'evento. Fenomeno mediatico che ha mobilitato migliaia di giornalisti in attesa dei mille dettagli tenuti segreti fino al'ultimo. Il più atteso era il nome della casa di moda che ha disegnato l'abito della sposa. Si tratta della maison di Alexander Mc Queen, per la mano di Sara Burton.

Londra è invasa da seicentomila visitatori per il sì più atteso dai tempi di Diana e Charles, ma è anche colpita da uno tsunami di danari a dar retta agli studi di questi giorni per il boom dell'industria del merchandise, dalle bandierine rigorosamente made in China alla paccottiglia più o meno reale, alle porcellane commemorative e da collezione. Un business da 500milione di sterline almeno. Tanto vale il 29 aprile del 2011 per l'economia britannica ma la favola di Kate e William genererà sul lungo periodo molto di più, almeno 2 miliardi di sterline secondo le stime di chi ha saputo calcolare il volano economico globale di un fenomeno rigorosamente, assolutamente, unicamente britannica. Per i numeri e per la statistica c'è tempo, oggi Londra, il Regno Unito, è in festa e celebra le nozze di William e Kate con migliaia di party per le vie di città e villaggi.

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