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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2011 alle ore 09:59.

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L'Unione europea ha raggiunto un accordo su un pacchetto di sanzioni da adottare nei confronti della Siria. Lo si è appreso da fonti comunitarie.

L'opposizione siriana continua intanto la sua protesta: si annuncia un nuovo "venerdì della collera" con il rischio di altri massacri. Il regime di Bashar el-Assad è infatti deciso a reprimere con fermezza qualsiasi contestazione. Come dichiara il ministro dell'Informazione, Adnan Mahmoud, le autorità «sono decise a ristabilire sicurezza e tranquillità dei cittadini». Un ospedale di Deraa, città centro della rivolta, ci sono stati 83 morti.

Sarebbe un altro venerdì della rabbia dopo quello di sette giorni fa e un bilancio ufficioso che parla di 500 morti dall'inizio delle rivolte il 15 marzo scorso. L'opposizione, in tutti i social network e con un appello apparso su Facebook dimostra solidarietà a Deraa, da giorni sotto assedio, appello al quale si sono uniti per la prima volta i Fratelli Musulmani, che incitano i siriani alla rivolta. «Non lasciate che il regime assedi i vostri compatrioti», si legge nel comunicato fatto pervenire alla Reuters. Il regime del presidente siriano Basher al-Assad attraverso il ministro dell'Informazione, Adnan Mahmoud, ha fatto capire molto chiaramente di essere deciso a reprimere con fermezza qualsiasi accenno di contestazione. Le autorità - ha detto Mahmoud - «sono decise a ristabilire la sicurezza, la stabilità e la tranquillita» dei cittadini». A Damasco alcuni testimoni hanno riferito che la Guardia repubblicana, guidata dal fratello del presidente Maher al-Assad, si starebbe dispiegando nelle principale arterie della città, dove tra poco inizierà la preghiera del venerdì. A Deraa, città epicentro della rivolta e della feroce repressione del regime, da cinque giorni, mancano le forniture di acqua, luce e telecomunicazioni, staccate dalle truppe, che impediscono qualsiasi rifornimento, lasciando nella disperazione la popolazione locale, che denuncia il rischio di catastrofe umanitaria se presto non si interverrà.

L'Unione europea, a poche ore dal vertice dei 27 sulla Siria, per bocca di Pierre Vimont, braccio destro del capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, ha fatto sapere che ci sarebbe un ampio consenso al suo interno sulla necessità di inviare attraverso le sanzioni, un «messaggio» a Damasco perché metta fine alla repressione delle manifestazioni di piazza e riprenda il dialogo con l'opposizione.

Scontri al confine con la Tunisia, nuova raid aereo italiano
Due Tornado italiani armati di bombe hanno compiuto oggi una nuova missione sulla Libia. I due aerei, come quelli entrati in azione ieri, sono decollati dall'aeroporto di Trapani Birgi e sono stati scortati da due caccia F-16, ha riferito la fonte. Come è noto i raid aerei hanno aperto una crisi politica tra i vertici della Lega e il premier Silvio Berlusconi.

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