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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2011 alle ore 17:49.

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Il miglioramento delle condizioni del mare nel Canale di Sicilia ha favorito una nuova ondata di approdi di immigrati a Lampedusa, e di avvistamenti di imbarcazioni a Sud della maggiore delle Pelagie. Dopo l'arrivo, la notte scorsa, del motopesca con a bordo 461 profughi che avevano lanciato l'sos ieri pomeriggio, questa mattina al porto dell'isola ha attraccato un altro natante sul quale erano stipate 300 persone di origine subsahariana.

Intanto dalla Guardia di Finanza dell'isola si apprende che un'altra imbarcazione, anch'essa con 300 immigrati provenienti dal fronte libico, è stata intercettata da due motovedette italiane ad una decina di miglia a Sud di Lampedusa. Le Fiamme Gialle hanno avviato le operazioni di trasbordo dei migranti dalla "carretta" sulla quale viaggiavano ai mezzi italiani. Nel frattempo, ormeggiata in rada, c'è sempre la nave Flaminia, appartenente alla flotta della Tirrenia, sulla quale ieri sono stati già imbarcati 720 profughi destinati ai centri d'accoglienza allestiti dal governo nel resto della Penisola. All'interno del centro d'accoglienza di contrada Imbriacola, invece, sono ancora presenti i gli ultimi 77 immigrati tunisini arrivati due giorni fa, e che nei prossimi giorni saranno rimpatriati, così come previsto dagli accordi siglati il mese scorso tra il ministro degli Interni Roberto Maroni e il governotunisino.

Botta riposta tra Italia a e Malta
Intanto il ministro degli Esteri Franco Frattini ha dato istruzioni all'ambasciatore d'Italia a Malta di effettuare domani un passo diplomatico di protesta presso le autorità maltesi, in relazione all'episodio di mancato soccorso a un barcone di migranti che si trovava ieri nelle acque Sar ("search and rescue area") maltesi. Lo rende noto la Farnesina. Il barcone, ricorda una nota della Farnesina, si è successivamente spostato nelle acque appartenenti alla Sar italiana dove è stato messo in salvo grazie all'intervento di mezzi italiani.

Il governo maltese fatto sapere di avere sempre rispettato tutti gli obblighi internazionali in relazione all'assistenza ai migranti in mare ed ha affermato che aspetta con serenità di poter «provare tutti i fatti» dopo la protesta che il governo italiano si appresta a consegnare alla Valletta per il mancato soccorso ad un barcone che, secondo le autorità italiane, si trovava ieri nelle acque Sar. Secondo il governo maltese, il barcone si trovava a più di 100 miglia da Malta e meno di 47 miglia da Lampedusa: dunque, si sottolinea alla Valletta, la logica voleva che i soccorsi partissero da chi era più vicino, ossia la Guardia costiera italiana.

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