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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2011 alle ore 08:00.

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Ucciso Osama bin Laden, riscritta l'equazione geopolitica mondiale, l'America di Barack Obama pensa già al dopo. Il presidente Barack Obama è intervenuto ieri, dopo lo storico annuncio di domenica notte, portando una ventata di ottimismo: «Da oggi il mondo è un posto migliore, è un posto più sicuro...questo è un buon giorno per l'America: abbiamo mantenuto l'impegno sottoscritto dieci anni fa, quello di fare giustizia», ha detto ieri mattina il presidente aprendo una cerimonia alla Casa Bianca per la consegna postuma della Medal of Honor a due soldati morti nella guerra di Corea.

John Brennan, il consigliere per la Sicurezza Interna è stato invece più pragmatico: «Da oggi dobbiamo convincere i pakistani e gli afghani che al-Qaida è una cosa del passato, abbiamo tagliato la testa del serpente». Il segretario di Stato Hillary Clinton è stata più prudente, mai abbassare la guardia: «Continueremo a combattere contro al-Qaida e i suoi alleati e a portare assistenza al popolo afghano e al Governo, e a sostenere il processo politico per isolare al-Qaida», ha detto Hillary leggendo una dichiarazione dal Dipartimento di Stato. Subito dopo, lanciando la prima iniziativa diplomatica nel post Bin Laden ha aggiunto: «Il nostro messaggio ai talebani resta lo stesso: non potete aspettare che ce ne andiamo, non potete sconfiggerci, ma potete abbandonare al-Qaida e prendere parte a un processo politico pacifico».

L'ottimismo dunque, la forza dell'azione, con nuovi dettagli di Brennan sul lungo monitoraggio segreto dei movimenti di Osama nella sua abitazione e il realismo diplomatico sono gli ingredienti politici del giorno dopo. E dei tre è stato certamente l'ottimismo il più importante per il presidente. Come sempre succede in circostanze storiche, l'America tende a unirsi in modo straordinario: «Questa giornata mi ricorda che non c'è niente che non possiamo fare quando ci ricordiamo del senso di unità che ci definisce come America». Il presidente ha citato le grandi manifestazioni popolari nella notte di domenica, non appena si era sparsa la notizia: «Ho visto gente che cantava l'inno nazionale, gente fiera di vivere negli Stati Uniti d'America». E poi nel ringraziare il commando che ha compiuto l'operazione ha aggiunto: «Da comandante in capo, non potrei essere più fiero dei nostri uomini e donne in uniforme».

La scoperta che quella strana grande villa ad Abbottabad, 60 chilometri da Islamabad, fosse la casa di Osama bin Laden è avvenuta seguendo un corriere, per più di due anni, fino a quando non è arrivato al rifugio del capo. I sospetti si addensavano sulla villa anche per via del fatto che pur essendo una costruzione da almeno un milione di dollari era priva di telefono e internet e i rifiuti venivano bruciati all'interno. Quando si è deciso di passare all'azione, nella mattinata di venerdì, dopo una preparazione che andava avanti dallo scorso agosto, si è scartata l'idea originaria di mandare due bombardieri invisibili ai radar B-2. Si è invece preferito un raid con elicotteri, provato due volte in esercitazioni il 7 e 13 aprile. L'ok di massima del presidente è arrivato il 19 aprile, con l'ordine alle truppe coinvolte di recarsi al punto di partenza del raid, un luogo tuttora ignoto, forse una portaerei o forse in Afghanistan, certamente non in Pakistan. Il resto è storia. Una operazione impeccabile. Osama bin Laden ucciso. Altri cinque morti, inclusa una donna, in un attacco di 40 minuti. Sono stati catturati un figlio e dei parenti di Bin Laden. Il suo corpo è stato portato via per essere identificato. Il Dna coincideva, le foto, quelle vere - non le prime false che circolavano nella notte di domenica - saranno fatte circolare presto.

Poi la sepoltura in mare. Fatto strano? No. Nel rispetto della religione islamica la cremazione non si poteva fare e la sepoltura doveva avvenire a 24 ore dalla morte. Le profondità marine erano il luogo più sicuro per evitare di creare un luogo di pellegrinaggio per i suoi seguaci. Osama bin Laden adesso è scomparso nel nulla. Il cerchio si è chiuso. E la storia riprende il suo percorso, con gli animi di tutti molto più leggeri.

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