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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2011 alle ore 13:43.

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Un «fondo speciale» per aiutare finanziariamente gli insorti libici e il Consiglio nazionale transitorio (Cnt) è stato annunciato oggi dal ministro degli Esteri Franco Frattini nel suo discorso di apertura del Gruppo
di contatto sulla Libia riunito alla Farnesina. Il «meccanismo finanziario temporaneo», ha spiegato Frattini, «permetterà di far arrivare fondi in maniera effettiva e trasparente al Cnt».

«C'è un problema serio che dev'essere affrontato come priorità - secondo Frattini - ed è la possibilità per il Cnt di richiedere lo scongelamento degli asset libici per fini umanitari». «Quel denaro appartiene alla popolazione libica - ha detto ancora il ministro - Italia e Francia hanno già chiesto agli organismi Ue di trovare una soluzione». «Chiediamo ai nostri partner, con un seggio (come membri del Consiglio di Sicurezza, ndr) nel Comitato sulle sanzioni stabilito dalla risoluzione 1970, di affrontare questa questione cruciale immediatamente» ha concluso il ministro.

Clinton: faremo una legge per dare soldi ai libici
Durante la visita a Roma, il capo della diplomazia Usa Hillary Clinton ha espresso lo stesso concetto: gli Stati Uniti attingeranno ai fondi del regime libico bloccati sul loro territorio per «aiutare il popolo libico». «L'amministrazione Obama, assieme al Congresso, ha deciso di creare una legge che permetta agli Stati Uniti di attingere ad una parte dei fondi di Gheddafi e del governo libico negli Usa per aiutare il popolo libico», ha detto la Clinton davanti ai suoi omologhi del Gruppo di contatto riuniti a Roma. I beni libici bloccati negli Usa ammontano a più di 30 miliardi di dollari.

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