Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 06:36.

My24


ROMA.
Bene le semplificazioni «un processo avviato e che deve proseguire». Positivo anche il credito d'imposta per la ricerca realizzata dalle imprese in collaborazione con le università e i centri di ricerca, ma con perplessità perché «non è strutturale e sono ancora quantificate le risorse». Per Confindustria il decreto sviluppo del governo va nella giusta direzione. Sul Mezzogiorno il comunicato di ieri pomeriggio sottolinea che i provvedimenti per lo sviluppo devono riguardare «la fiscalità a beneficio del rilancio degli investimenti e della produttività».
Poche righe: un giudizio più approfondito arriverà più avanti, dopo un'analisi più dettagliata. «Nel testo ci sono tantissime cose. Il governo dimostra lo sforzo di voler andare incontro alle esigenze delle imprese e della competitività», ha detto il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, a margine della Giornata della Previdenza, a Milano.
Galli elenca tra i punti positivi la semplificazione amministrativa, «un processo cui ora tutte le amministrazioni devono dare seguito». Altro aspetto la privacy: «la normativa viene eliminata in molte fattispecie, per esempio nei rapporti tra imprese». Invece è «sospeso» il giudizio sulla ricerca: bene la norma, ma «manca completamente la quantificazione dei finanziamenti». Sul Mezzogiorno, anche Galli insiste, come è scritto nel comunicato, sul fatto che bisogna concentrare tutti gli sforzi fiscali «su chi investe e fa produttività». Ci sono norme positive, ha aggiunto, anche per i contributi fiscali, contributivi e di altra natura «che vengono in qualche modo razionalizzati». Comunque «un giudizio compiuto si potrà dare in seguito, i testi sono complessi», ha concluso il direttore generale di Confindustria, che ha chiesto di riaprire il tavolo con l'Abi alla luce delle norme del decreto «per vedere come applicarle senza danni alle imprese».
Nessun riferimento alle parole di Silvio Berlusconi (vedi articolo in pagina). L'azione del governo approderà sul tavolo delle Assise di Confindustria, che si terranno domani, a Bergamo: una riunione a porte chiuse, dove si ragionerà su cosa possono fare le imprese e sulle proposte da portare al tavolo della politica.
Anche le altre associazioni e categorie di imprese danno giudizio sostanziamente positivo. Soddisfatti i contruttori dell'Ance-Confindustria per lo snellimento delle regole su gare di appalti e urbanistica, che danno però giudizio negativo sul tetto massimo delle riserve del 20 per cento. Per Rete Imprese Italia (artigiani e commercianti) il decreto è un «positivo cambio di marcia», specie sulla minore burocrazia. Ma bisogna andare avanti: lo snellimento degli adempimenti tributari «non esaurisce le aspettative degli imprenditori», serve «una riforma fiscale complessiva, che riduca le tasse su imprese e lavoratori». Perplessità sulla riforma del fondo di garanzia per le pmi: «ci auguriamo che non venga snaturato». Anche per Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio «tutto ciò che va verso la semplificazione, il sostegno all'innovazione e alla ricerca, alla valorizzazione del turismo è benvenuto», ha detto ieri, sollecitando «provvedimenti per essere più ambizioni sugli obiettivi di crescita».
Nel sindacato, positvo il commento della Cisl, sia sul credito d'imposta per l'occupazione al Sud, sia per le assunzioni dei precari nelle scuole, «frutto di una nostra tenace azione», ha detto il leader, Raffaele Bonanni. Critica invece la numero uno Cgil, Susanna Camusso: «Non ci sono risposte su lavoro e crescita, eccetto il credito di imposta al Sud che se fosse formulato bene sarebbe importante. Per dare una scossa all'economia bisogna muovere variabili significative».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi