Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 16:54.

My24
Timothy Geithner, parla allo Us-Strategic and Economic Dialogue (Reuters)Timothy Geithner, parla allo Us-Strategic and Economic Dialogue (Reuters)

Timothy Geithner, segretario al Tesoro americano, chiederà di nuovo al governo cinese di lasciare che lo yuan salga contro dollaro, nel tentativo di ridurre il disavanzo della bilancia commerciale Usa con la Cina. Nella terza edizione del Dialogo Strategico Usa-Cina che comincia oggi a Washington, Geithner presiederà la parte economica del vertice insieme con il vicepremier cinese Wang Qishan, e chiederà di permettere più accesso agli investimenti in Cina a banche e finanziarie straniere. Geithner ha detto che il vertice affronterà «maggiore uguaglianza negli scambi commerciali» ma si parlerà anche di diritti umani.

Gli Usa premono sul creditore scomodo
L'incontro cade a meno di una settimana da quando gli Usa dovrebbero toccare, il 16 maggio, il tetto fissato per il debito. E con Pechino che segue il confronto fra repubblicani e democratici sul piano per una riduzione del debito. Il tasso di cambio dello yuan per gli Stati Uniti deve essere più flessibile. Washington può però ribadire questa posizione ma non forzare la mano: la Cina è il maggiore creditore estero americano e ha già espresso le proprie perplessità e chiesto garanzie dopo il downgrade delle prospettive degli Stati Uniti da parte di Standard & Poor's.

Obiettivo di Washington è spingere la Cina verso una maggiore trasparenza e un approccio più basato sul mercato. «La sfida in Cina è mettere le fondamenta per un nuovo modello di crescita basato sulla domanda interna», ha detto Geithner, aggiungendo che sarà necessario anche «un sistema finanziario più sviulppato e diversificato». Il segretario al Tesoro ha voluto precisare che le due economie «sono in larga parte complementari» e che le riforme del sistema finanziario necessarie in Cina e negli Usa «non sono in conflitto».

Match sui diritti umani
L'altro tema caldo sono i diritti umani, con gli Stati Uniti che chiedono cambiamenti importanti e la Cina che, preoccupata per le agitazioni in Medio Oriente, respinge le critiche. Il confronto, che sarà secondo gli osservatori all'insegna della gestione delle divergenze fra i due paesi, segue il braccio di ferro fra Pechino e le potenze europee dopo la cattura, la detenzione e la custodia da parte delle autorità cinesi di decine di dissidenti, difensori dei diritti umani e manifestanti pericolosi per il partito comunista. I timori della Cian sui dissidenti sono aumentati dopo che alcuni siti cinesi oltreoceano hanno invitato in febbraio a proteste.

I

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi