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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 19:32.

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La Danimarca rimetterà i controlli alle frontiere con Germania e Svezia. Lo ha annunciato il ministro delle finanze Claus Hjort Frederiksen dopo la conclusione di un accordo tra governo ed estrema destra. Motivo della decisione l'aumento del crimine transfrontaliero. Il ritorno a controlli
rafforzati nella Ue fra i paesi dello spazio Schengen è stato poche settimane fa auspicato da Francia e Italia.

La Danimarca precisa che non ha «nessuna intenzione di lasciare» la convenzione di Schenghen e condivide le proposte franco-italiane per arrivare ad un rafforzamento dell'area di libera circolazione, ha precisato poi un diplomatico danese, precisando che le misure annunciate oggi dal governo di Copenaghen «non includono il ripristino dei controlli dei
passaporti alle frontiere».

Riunione dei 27 ministri degli Interni
Domani la Commissione Ue farà una proposta ai ministri dell'interno sui criteri in base ai quali reintrodurre temporaneamente i controlli per frenare l'immigrazione. La libera circolazione fra Paesi è uno dei pilastri del mercato unico. Domani a Bruxelles, i 27 ministri degli Interni dell'Unione europea, chiamati a discutere in un Consiglio straordinario sull'emergenza immigrazione e sulle proposte elaborate la scorsa settimana dalla Commissione. La riunione non potrà prescindere dall'annuncio a sorpresa del governo di Copenhagen, che reintrodurrà
nelle prossime settimane i controlli doganali alla frontiera con la Germania e sul ponte di Malmo che collega il paese alla Svezia.

La riforma di Schengen al centro dei colloqui
Per l'Italia, al consiglio straordinario parteciperà il ministro Roberto Maroni, che nella precedente riunione a Lussemburgo, un mese fa, aveva criticato l'assenza di solidarietà fra Stati europei, arrivando a ipotizzare l'uscita dell'Italia dall'Unione. Il tema cruciale della riunione di domani è proprio la riforma di Schengen: secondo le proposte elaborate dalla Commissione, questa deve andare nella direzione di un rafforzamento dello spazio di libera circolazione, con la possibilità di reintrodurre i controlli alle frontiere fra Stati solo in casi di emergenza e solo con l'approvazione di tutti i paesi che fanno parte di Schengen. Secondo fonti comunitarie, però, su questo domani non verrà presa nessuna decisione: non è stato preparato un documento conclusivo e l'obiettivo è quello di lasciare che i 27 esprimano il loro giudizio sulle proposte di Bruxelles, per poi continuare la discussione su basi piùconcrete in occasione del prossimo consiglio il 9 giugno e arrivare a decidere le misure vere e proprie al massimo livello dei capi di Stato e di governo che si riuniranno il 24 giugno. In quell'occasione, aveva scritto nei giorni scorsi il presidente Herman Van Rompuy a Italia e Francia che gli si erano rivolte, il tema dell'emergenza immigrazione e dellariforma di Schengen sarà infatti all'ordine del giorno del Consiglio.

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