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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 19:34.

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Al via la nuova campagna "Borracce trasparenti" contro il doping nel ciclismoAl via la nuova campagna "Borracce trasparenti" contro il doping nel ciclismo

Uno spot radiofonico, uno televisivo e 50mila borracce di plastica trasparenti accompagneranno le tappe del Giro d'Italia per sensibilizzare appassionati, ciclisti professionisti e amatoriali e semplici curiosi contro l'uso del doping. È la campagna «Borraccia trasparente», il cui slogan è «niente doping, solo sport», presentata a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, insieme ai sottosegretari allo Sport Rocco Crimi e all'Editoria Paolo Bonaiuti, al ministro della Salute Ferruccio Fazio, al presidente del Coni Gianni Petrucci, al presidente della Rai Paolo Garimberti e al direttore di Radio 1 Antonio Preziosi, che è anche l'ideatore della campagna.

«Borraccia trasparente» troverà spazio all'interno delle trasmissioni radiofoniche del primo canale Rai: dal lunedì al venerdì, in un'edizione speciale della trasmissione «Baobab», i radiocronisti inviati al seguito del Giro ne racconteranno le tappe coniugando i racconti con aneddoti riguardanti la storia dell'Unità d'Italia e con messaggi che parleranno di sport pulito, corretto e praticato «senza aiuti».

«Diffidate di chi dice che noi del Coni ce l'abbiamo con il ciclismo - è stata l'esortazione di Gianni Petrucci - Proprio perché lo amiamo sbattiamo i pugni sul tavolo. Ciclisti - ha aggiunto - non vi offendete se il presidente del Coni e il governo dicono basta». Petrucci ha poi tenuto a sottolineare l'importanza della collaborazione con il governo nella lotta al doping, «una battaglia che non sarà mai persa fino a quando il governo ci sarà vicino». «I ciclisti - ha tenuto a sottolineare Garimberti, che è anche un appassionato di ciclismo - non si rendono conto che noi tifosi li seguiremmo anche se avessero delle medie di velocità meno brillanti. Così come è vero che la bicicletta rende liberi - ha proseguito - è vero che il doping rende schiavi».

Il ministro della Salute: il doping dilaga nel ciclismo amatoriale
In occasione della presentazione, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha sottolineato che il doping nel ciclismo amatoriale è «dieci volte» più diffuso rispetto al ciclismo professionale, e questo perché «il settore amatoriale è meno controllato». A giudizio di Fazio è quindi «fondamentale creare controlli nel ciclismo amatoriale, ma è altresì importante diffondere il messaggio che anche la somministrazione di integratori alimentari e farmaci senza il controllo medico è un costume molto pericoloso». Anche in questo caso «quasi il 60% degli sportivi amatoriali fa uso di prodotti come gli integratori alimentari».

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