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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2011 alle ore 08:10.

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Sembra un tempo molto molto lontano, ma in realtà la Lega conquistò Milano meno di vent'anni fa. Eravamo nel 1993, le prime elezioni con il nuovo sistema elettorale basato su elezione diretta del sindaco e premio di maggioranza al vincente. Da una parte c'era il leghista Formentini e dall'altra il "progressista" Dalla Chiesa. Non c'erano ancora Berlusconi e Forza Italia, e Formentini vinse al ballottaggio con oltre il 57% dei voti.

La Lega Nord ottenne al primo turno nella parte proporzionale il 40,9% contro l'8,8% del Pds. Erano altri tempi, anche se qualcuno potrebbe dire che tra Pisapia e Dalla Chiesa qualche somiglianza c'è. Allora il Carroccio non aveva competitori per il voto del Nord. Alle politiche dell'anno prima aveva già dimostrato di poter diventare il primo partito nelle regioni settentrionali. Il successo di Formentini fu clamoroso. Un sindaco leghista a Milano! Poi molte cose sono cambiate. La differenza l'ha fatta la discesa in campo del Cavaliere. Alle politiche dell'anno dopo il partito di Bossi si è dovuto accontentare a Milano del 15 per cento. Da lì è cominciato il declino. Il fondo è stato toccato nelle ultime comunali quando il Carroccio si è fermato al 3,8 per cento. Sono passati solo cinque anni da allora ma tutto è cambiato di nuovo. Alle ultime regionali la Lega è arrivata a Milano al 14,5 per cento. Vedremo domani sera se questo risultato sarà migliorato. Una cosa è certa: la Lega è data in crescita e il Pdl in declino.

L'assedio delle grandi città
Il fatto sorprendente di questi ultimi anni è il successo del Carroccio nelle grandi città. La Lega non è nata in città. È nata nelle valli, nei piccoli centri, nelle zone periferiche della Lombardia. Questa origine è rimasta a lungo una caratteristica distintiva del partito. Ancora oggi la Lega è il primo partito nei Comuni del Nord fino ai 15mila abitanti. Qui ha ottenuto alle ultime regionali il 30% dei voti. Invece nei Comuni sopra i 100mila abitanti ne ha preso poco più della metà. Ma come si vede dagli altri grafici in pagina il Carroccio è sceso a valle. È cominciato così l'"assedio" alle grandi città. Tra le elezioni regionali del 2010 e le politiche del 2008 l'incremento dei voti nelle città sopra i 50mila abitanti è significativamente superiore a quello dei centri più piccoli. Queste elezioni amministrative sono un'altra fase dell'assedio in corso. Bossi ha capito che ci sono elettori moderati che votavano Berlusconi e che oggi sono indecisi. Questo elettorato oggi ha solo due alternative: votare Lega o astenersi. Il moderatismo dimostrato da Bossi in tante occasioni nelle ultime settimane è funzionale alla strategia della Lega di prendersi i voti dei delusi del Cavaliere. Competition is competition. Si sono invertiti i ruoli. Il moderato è diventato Bossi. Gli estremisti sono Berlusconi e la Moratti.

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