Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2011 alle ore 14:51.

My24
Napolitano in Israele: «Devo consolidare la democrazia». Nella foto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante l'incontro con il suo corrispettivo israeliano, Shimon Peres (Reuters)Napolitano in Israele: «Devo consolidare la democrazia». Nella foto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante l'incontro con il suo corrispettivo israeliano, Shimon Peres (Reuters)

«La democrazia non può considerarsi compiuta e vitale una volta per tutte», e anche nel nostro Paese «richiede attente cure, verifiche critiche, riforme se necessario e comunque nuovi sviluppi». Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della visita in Israele, richiamando il proprio dovere di «consolidarla».

Il Capo dello Stato è tornato sulla "delicatezza" della democrazia ritirando il Dan David, un prestigioso premio internazionale, ma già nel corso della mattinata aveva avuto modo di tornare sulla definizione del proprio ruolo.

«Noi siamo entrambi presidenti senza poteri esecutivi, ma facciamo quello che possiamo per cercare di risolvere i problemi al meglio», aveva detto Napolitano parlando a Shimon Peres, il suo omologo israeliano, nel corso della conferenza stampa congiunta a Gerusalemme.

Con un occhio discreto all'Italia, uscita da una campagna elettorale particolarmente "accesa", Napolitano si è però concentrato sui temi mediorientali, in una linea di sostanziale concordanza con Peres. Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, hanno detto per esempio entrambi, è un interlocutore «credibile» per condurre i negoziati con Israele, mentre è più preoccupata l'analisi che riguarda Hamas, la fazione islamica radicale che ha ottenuto la maggioranza dei seggi nella Striscia di Gaza. Per avere parte nelle trattative, hanno sottolineato i due presidenti, Hamas deve rispettare le condizioni poste da Ue, Usa, Onu e Russia: denuncia del terrorismo, riconoscimento dell'esistenza di Israele, accettazione degli accordi precedenti. Almeno l'ultima condizione, ha sottolineato Peres, non è soddisfatta perché Hamas continua a ricevere finanziamenti da Stati come l'Iran.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi