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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2011 alle ore 17:22.

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Il ministro libico del petrolio, Choukri Ghanem, ha lasciato la Libia e si troverebbe già in Tunisia. Lo affermano fonti del governo tunisino precisando che Ghanem, giunto in Tunisia dal posto di confine di Ras Jedir, «risiede attualmente in un albergo nell'isola di Gerba (sud della Tunisia) e non ha cercato di contattare le autorità tunisine».

L'8 aprile il dipartimento del Tesoro americano aveva annunciato che le sanzioni economiche di Washington contro il regime libico erano state estese a cinque membri del regime libico, fra cui anche Ghanem. La defezione di Ghanem, se confermata, è la prova dell'«erosione»
nella cerchia dei principali collaboratori di Muammar Gheddafi:
ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri francese, Bernard Valero. «Quel che colpisce negli ultimi giorni è il crescente isolamento di Gheddafi» ha continuato il portavoce, sottolineando come il tribunale penale internazionale non si sia sbagliato a incriminare il rais «dato che si vede molto bene dove stiano le responsabilità»: il conto alla rovescia per la caduta del regime sta accelerando, ha concluso Valero.

La procura generale del Tribunale internazionale penale ha chiesto di spiccare dei mandati di arresto per crimini contro l'umanità nei confronti di Gheddafi, del figlio Saif al-Islam e del responsabile dei servizi segreti
libici, Abdallah al-Senussi. Secondo fonti tunisine Ghanem si sarebbe rifugiato in Tunisia dopo aver lasciato il paese il 14 maggio, ma la ribellione libica ha dichiarato di non aver avuto alcun contatto con l'ex ministro e di non poterne confermare la defezione.

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