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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2011 alle ore 19:54.
Nei cieli si vola sempre più low cost e l'Italia sembra essere il Paese del volo a basso costo: è la fotografia scattata dall'Enac, nello studio «Evoluzione del traffico low cost a livello europeo e nazionale», commissionato a Kpmg, presentato a Roma.
Secondo la ricerca, elaborata in base ai dati raccolti su un campione significativo di aeroporti in tutta Italia, le compagnie aeree low cost, in Italia, tra il 2004 e il 2009 hanno fatto registrare un tasso di crescita passeggeri dell'80% sulle rotte nazionali e del 53% sulle rotte internazionali. Tassi decisamente superiori a Paesi come la Germania (+12% voli nazionali, +10% voli internazionali), la Spagna (+47% nazionali, + 16% internazionali), la Gran Bretagna (+7% nazionali, +16% internazionali) e soprattutto la Francia dove la compagnia di bandiera la fa da padrona sulle tratte nazionali lasciando alle low cost sono un timido +1,3%, meglio vanno le tratte internazionali con un +19 per cento.
Riggio: Fiumicino non avrà terminale per voli low cost
«L'hub per i vettori low cost di Roma sarà Viterbo e Fiumicino non avrà quindi un terminal riservato alle compagnie a basso costo», ha sottolineato il presidente dell'Enac, Vito Riggio. «Con Aeroporti di Roma - ha aggiunto - siamo d'accordo per la parte tariffaria e sul piano per la qualità e l'ambiente. Sulla possibilità di accogliere a Fiumicino il traffico low cost c'é una posizione netta del ministero».
Tolta la Francia, ha proseguito Riggio, commentando lo studio, tutti i Paesi europei hanno questo fenomeno dei low cost, per il quale è «indispensabile che si faccia un'autorità indipendente alla quale affidare il compito della regolazione tariffaria». Secondo Riggio, la ricerca dimostra che il settore in Italia non potrebbe essere più liberalizzato: «non c'è più la compagnia di bandiera, e gli aeroporti per crescere si sono lanciati, come è logico, alla ricerca di clienti e ci sono un mare di compagnie a disposizione». In ballo c'è un bacino di 100 milioni di passeggeri. Una massa enorme che, ha concluso il numero uno di Enac, «non si cattura se non ci sono tariffe certe, investimenti e un'autorità che regola tutto. Queste cose non le abbiamo». (Cl.T.)
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