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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 08:10.

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Ecco il testo della lettera inviata dall'onorevole Anna Paola Concia (Pd), relatrice del ddl contro l'omofobia, a tutti i deputati del Pdl.

Roma 17 maggio 2011
A tutti i deputati del Popolo della Libertà

Care colleghe e Cari colleghi,
la prossima settimana il Parlamento si troverà a decidere finalmente, dopo 959 giorni di discussione, se approvare o no la legge contro l'omofobia e la transfobia.

Una legge che deve essere bipartisan e non ideologica, il cui contenuto normativo prevede un' aggravante specifica quando il reato di aggressione viene commesso contro un cittadino o una cittadina perché omosessuale o transessuale.

Nulla di più e nulla di meno. Non è previsto, dunque, da questa legge, il reato d'opinione, né la possibilità per gli omosessuali italiani di vedere riconosciute le proprie unioni davanti la legge. Lo sottolineo, al di là delle mie opinioni personali, visto che spesso si travisa il contenuto della legge per pura demagogia.

In Italia, ormai da qualche anno, siamo di fronte ad un' emergenza omofobia che allarma anche il Parlamento Europeo: centinaia i casi registrati, soprattutto nei confronti dei giovani. È proprio per loro che dovremmo approvare questa legge, non solo per i giovani omosessuali, ma per tutti i giovani. Per indicare chiaramente quale paese vogliamo costruire insieme: un paese coeso socialmente, che rifiuti la violenza tutta e la deriva dell'odio: perché omofobia, razzismo o misoginia? Sono la stessa cosa e la paura del diverso rende tutti più poveri, umanamente ed economicamente.

Ti invito dunque a votare a favore di questa legge lasciando al passato le ideologie e i pregiudizi, ma guardando soltanto alla realtà dei fatti, perché questa è la missione della politica, governare i fenomeni sociali e dare risposte attraverso atti normativi.

Questa non è la legge di una parte politica, anche se una parte politica l'ha proposta. Sarà una grande vittoria di tutti se sarà una legge del parlamento italiano intero, e se ciascuno di noi, al di là degli schieramenti, potrà dire di aver fatto la sua parte contro l'odio.

Questa non è una legge degli omosessuali, di una riserva indiana, ma è una legge di civiltà che appartiene a tutta la collettività, come ha ripetuto più volte il nostro Presidente Giorgio Napolitano.

Non so se in questo clima politico sono troppo ambiziosa a cercare un momento in cui ritrovarci tutti, solidali e coraggiosi, dalla parte della ragione, su un tema come quello dei diritti umani fondamentali. So solo che un clima di cieca contrapposizione danneggia tutti, per primi i cittadini, ed è per loro che dovremmo tornare alla normale dialettica politica.

Con questa lettera, nel mio piccolo, voglio cercare di dare il mio contributo.

Un caro saluto,
Anna Paola Concia

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