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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2011 alle ore 08:10.

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La Juve riparte da ConteLa Juve riparte da Conte

Udinese-Milan non era neppure quotata dai bookmakers. Pari doveva finire e pari è stata. Ma non è certo dall'ultima gara che va giudicata la straordinaria annata dei bianconeri che legittimano il quarto posto dietro a Milan, Inter e Napoli e conquistano così il diritto di partecipare ai preliminari di Champions League. Vana, dunque, la larga vittoria per 4-2 della Lazio a Lecce.

È sempre quarto posto ma gli uomini di Reja pagano lo scotto degli scontri diretti e così festeggia la famiglia Pozzo che per lungimiranza, serietà e pianificazione merita più di ogni altra di portare il nome del calcio italiano sul palcoscenico dell'Europa delle grandi.

L'Udinese ci prova anche contro il Milan neo campione d'Italia a coronare la sua stagione dorata, ma fallisce il rigore decisivo con Di Natale (che nonostante questo si aggiudica il titolo di capocannoniere per il secondo anno di seguito). Sono le motivazioni che mancano. Per entrambe le squadre c'è solo aria di festa e le forze cominciano a venir meno.

La gara è divertente, con tante occasioni, ma certo non si intravede neppure l'agonismo che ha portato entrambe le squadre al raggiungimento di traguardi prestigiosi. La Lazio disputerà invece l'Europa League insieme ai cugini della Roma e al Palermo che si è qualificato indipendentemente dall'esito della finale di Coppa Italia in programma domenica prossima.

Agli archivi finisce anche la fallimentare stagione della Juventus che pareggia con il Napoli , 2-2. Si chiude l'era Delneri, comincia l'era Conte. La brutta notizia per il popolo juventino è che il nuovo cambiamento, affidato ad un tecnico bravo ma senza esperienza ad alti livelli, lascia intravedere una nuova fase di transizione. L'obiettivo Europa League sfuma ufficialmente al termine degli ultimi 90' ma le possibilità di riprendere per i capelli la stagione, raggiungendo almeno l'obiettivo minimo, erano davvero ridotte al lumicino.

Servivano una vittoria sul Napoli e la concomitante sconfitta della Roma contro una Sampdoria piegata su se stessa pe la retrocessione di domenica scorsa. Invece il Napoli ha tenuto duro e i giallorossi non hanno faticato contro i blucerchiati e si sono imposti per 3-1 con i gol di Totti, Vucinic e Borriello. Quanto basta per non restare a bocca asciutta anche se il pubblico romano ha salutato i suoi con grande ostilità per sottolineare che il contentino dell'Europa League non salva un'annata al di sotto delle aspettative.

Alle 18 si sono giocate le gare neutre, dalle quali non si attendevano verdetti. L' Inter ha battuto il Catania 3-1, il Palermo, con la testa alla Coppa Italia, si è lasciato travolgere in casa dal Chievo 1-3 mostrando ancora una volta il suo tallone d'Achille: una difesa troppo vulnerabile che dovrà ricompattarsi proprio intorno al suo sogno per non permettere all'Inter di andare a nozze domenica prossima all'Olimpico.

2-2 tra Brescia-Fiorentina, e grande festa per il Genoa che a Marassi festeggia la retrocessione dei cugini e chiude in bellezza con un 3-2 sul Cesena. Contestatissimo il Cagliari che pareggia anche col Parma, 1-1, e che dopo la conquista della salvezza largamente anticipata ha mostrato un lassismo effettivamente fastidioso. Impennata d'orgoglio con sorpresa per il Bari che sbanca Bologna vincendo 4-0 e scopre il talento del giovane Francesco Grandolfo, 19 anni, alla sua prima partita da titolare. Una tripletta, la sua, che non fa che aumentare il rimpianto di non avergli dato fiducia qualche settimana prima.

Ora tutti in vacanza, ma prima di cominciare con il calcio mercato per allestire le squadre per la prossima stagione ci sono i tasselli delle panchine da sistemare. Mai come quest'anno i risultati raggiunti non sono garanzia di riconferma.

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