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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 19:37.

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Al G-8 di Deauville, il sesto a presidenza francese, debutta un nuovo protagonista: internet, con le sue potenzialità, ma anche i suoi rischi. L'agenda del vertice, che si apre domani nella celebre località balneare della Bassa Normandia, è fitta di temi e dossier: la sicurezza nucleare dopo Fukushima, la situazione economica mondiale a quasi tre anni dall'inizio della crisi finanziaria, le rivolte arabe (con Egitto e Tunisia "invitati speciali" e in cerca di aiuti concreti), il processo di pace in Medio Oriente dopo le ultime proposte di Barack Obama, la situazione in Libia e Siria, senza dimenticare l'Africa e i problemi del narcotraffico e del terrorismo.

Ma il marchio che Nicolas Sarkozy vuole dare al G-8 2011 è quello di internet: salvo sorprese, nel pomeriggio di domani sarà infatti firmata la "Carta di Deauville", la prima dichiarazione degli otto Grandi sulle regole del web (che i francesi si ostinano a chiamare "la toile").

Davvero molta acqua è passata sotto i ponti della Senna da quando, a metà novembre 1975, i capi di Stato e di governo dei sei maggiori Paesi occidentali (Francia, Germania Ovest, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Italia) si ritrovarono insieme per la prima volta nel castello di Rambouillet, a 50 km da Parigi. L'allora presidente francese Valéry Giscard d'Estaing, per mantenere la natura di conferenza informale alla riunione, mise a disposizione gli stenodattilografi, ma senza dotarli delle cuffie per la traduzione simultanea. Lo scenario era quello della crisi petrolifera, seguita alla guerra del Kippur nell'ottobre 1973, con la quadruplicazione dei prezzi del greggio in tre mesi; l'economia ristagnava o regrediva, mentre l'inflazione era galoppante ("stagflazione" recitava il neologismo). Il vertice produsse una stringata dichiarazione in quindici punti, ma si può affermare che da Rambouillet prese avvio la dinamica del mercato globale.

Alla vigilia del G-8 di quest'anno, Sarkozy ha convocato una "due giorni del web" al Jardin des Tuileries di Parigi dedicata a tutti i grandi temi relativi alla Rete: dal cyber-crimine alla proprietà intellettuale, dal fisco alla mobilità, dalla sicurezza all'istruzione a distanza.
L'inedito appuntamento, cui ha partecipato il gotha internazionale dell'industria del web da Mark Zuckerberg fondatore di Facebok a John Donahoe di e-Bay, dall'ad di Google Eric Schmidt al capo di Newscorp, l'australiano Rubert Murdoch. Tra i(pochi) italiani il presidente di Telecom Franco Bernabè e il presidente del gruppo L'Espresso, Carlo De Benedetti (questo il suo messaggio: «internet nasce come un media libero e aperto, ma ciò non significa che le notizie o gli approfondimenti non debbano essere a pagamento»), ma anche "l'outsider" Luca Ascani, 31 anni, co-fondatore di Populis, leader europeo nel settore dei contenuti on-demand.

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