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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 17:37.

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L'Italia è un Paese sempre più tropicale, aumentano le foreste ma le polveri sottili sono ancora troppeL'Italia è un Paese sempre più tropicale, aumentano le foreste ma le polveri sottili sono ancora troppe

Sarebbe eccessivo parlare di «buone» notizie, ma almeno la tendenza a migliorare, quella c'è. In Italia lo stato di salute dell'ambiente non è poi così pessimo, e anche se alcune criticità resistono (a partire dall'inquinamento atmosferico, soprattutto al Nord), altri ambiti, dallo stato dell'acqua alle foreste, stanno dando segnali di ripresa. A dirlo è l'Annuario dei Dati Ambientali 2010 dell'Ispra, presentato oggi a Roma.

Le criticità riguardano soprattutto lo stato dell'aria: è vero che nel giro di 20 anni, dal 1990 al 2009, le emissioni di zolfo sono diminuite dell'87,2% e quelle degli ossidi di azoto del 51,3%, ma resta preoccupante il livello di polveri sottili, che si insinuano nel sistema respiratorio: il 45% delle stazioni di monitoraggio di PM10 hanno superato il limite giornaliero, mentre l'ozono, l'estate scorsa e soprattutto al Nord, ha superato la soglia limite per il 92% delle rilevazioni. E se i gas serra sono in diminuzione già dal 2004, i parametri di Kyoto sono ancora lontani dall'essere soddisfatti, anche se nel 2009 si è registrato un loro calo del 9,3% rispetto al 2008. Ma più a causa di un rallentamento generale dell'economia che in virtù di specifiche politiche ambientali.

Migliora la salute delle acque. Ma al Nord sono spesso inquinate da fitofarmaci
Migliore, invece, è la situazione delle acque, soprattutto di quelle marine, definite "mediamente" buone. Buone notizie anche per le rilevazioni sui fiumi e sui laghi, mentre il 21,3% delle rilevazioni sulle acque sotterranee rivela una qualità resa scadente da fattori antropici. Preoccupante è il livello di fitofarmaci rilevati nelle acque di superficie nella zona padano-veneta (oltre il 30% dei monitoraggi hanno segnato un superamento dei livelli consentiti dalla legge).

Foreste in crescita, ma l'erosione avanza
Le foreste, come ormai accade da qualche anno a questa parte, stanno aumentando la loro superficie, mentre il numero degli incendi è calato. Tuttavia, gli incendi del 2009 hanno mandato in fumo circa 31mial ettari di boschi, il 40% dei quali nella sola Sardegna, con conseguente emissione di 2,9 tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera.
Ma i problemi più urgenti del territorio italiano restano due: l'erosione (che interessa il 70,5% dei comuni) e la desertificazione, che si sta espandendo silenziosamente soprattutto in Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata e Calabria.

Clima sempre più tropicale, biodiversità in pericolo. E possono aumentare le malattie infettive
E' soprattutto la biodiversità a subire i danni più gravi conseguenti l'antropizzazione del territorio: l'Italia possiede il più ricco patrimonio di specie animali d'Europa (oltre 58mila), insieme a 6700 specie di fiori. Ma uno sviluppo urbanistico e agricolo incontrollato (secondo l'ultimo report di Legambiente le superfici urbanizzate coprirebbero 2.350.000 ettari, pari al 7,6% del territorio nazionale), unito all'introduzione di specie provenienti da latitudini diverse e al cambiamento del clima, sta minacciando questa ricchezza, visto che sono considerati "a rischio" oltre la metà delle specie di vertebrati, soprattutto pesci d'acqua dolce, rettili e anfibi. E la perdita di biodiversità, come ha sottolineato anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è fra le cause di diffusione di malattie infettive. Climaticamente l'Italia sta diventando sempre di più un Paese tropicale, con un'anomalia termica che si ripete da 18 anni consecutivi e che è giunta a una temperatura di 1,19 gradi in più rispetto alla media: ormai abbiamo il 24% in più di giorni estivi rispetto alla media climatologica, con un aumento del 75% di notti tropicali estive. Cosa che comporta la riduzione delle riserve glaciali dell'arco alpino, e la diminuzione della disponibilità idrica.

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