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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 22:36.

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Lei va a Sky? «E io vinco le elezioni». Cinque giorni e potremo dire se con questa battuta Giuliano Pisapia ha letto il futuro o se invece ha solo cercato di esorcizzare un esito indesiderato. Di certo per ora c'è il confronto mancato tra lui e il sindaco uscente di Milano in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Il candidato sindaco del centrosinistra non ha nessuna intenzione di ripetere l'esperienza del faccia a faccia su Sky, quando il sindaco uscente lo ha accusato ingiustamente di furto d'auto, e agli inviti della Moratti ripete il suo no. «Cerca in modo ossessivo un'occasione televisiva per scusarsi», sarebbe bastato, dice Pisapia «inviarmi un biglietto privato».

Secondo lei invece l'avvocato «sui programmi scappa, non ha nemmeno accettato un confronto in Rai». Moratti conferma che domani sarà alla trasmissione negli studi di Sky anche se Pisapia non si presenterà e sottolinea che in quella occasione si sarebbe scusata per le accuse rivoltegli due settimane fa. Il sindaco uscente rischia di parlare davanti a una sedia vuota, che Sky Tg 24 ha riservato al candidato che decidesse di non esserci. «Quello di Sky - dice Maurizio Baruffi, portavoce di Pisapia - è un campo squalificato e anche Letizia Moratti è squalificata».
Un sondaggio della stessa emittente rivela che l'82% dei telespettatori non ritiene utile un nuovo faccia a faccia per la scelta del sindaco di Milano, ma Sky non fa alcuna retromarcia.

Il confronto tra i due prosegue così a distanza.
Letizia Moratti davanti alle Acli milanesi ha rivendicato i risultati raggiunti in questi anni in termini di politiche sociali e per il welfare. «Abbiamo investito, nonostante i tagli, 2 miliardi e 169 milioni di euro, di cui 600 milioni negli ultimi 3 anni nella sussidiarietà». Il sindaco è anche orgogliosa di aver raddoppiato il numero degli anziani assistiti nelle loro case e di aver creato una nuova residenza socio-assistenziale. Le Acli hanno presentato ai due candidati sindaco (ieri era stata la volta di Pisapia) "un'agenda di speranza per il futuro della città", proposte programmatiche per il primo cittadino con, in evidenza, i grandi temi: lavoro, giovani, casa,ambiente e, naturalmente, Expo.

Le Acli a Milano contano 8.000 iscritti e il voto dei cattolici (insieme a quello dei centristi) resta una delle questioni decisive per il ballottaggio. Alle associazioni cristiane dei lavoratori Letizia Moratti dice che la sua visione di città è basata sulla collaborazione tra pubblico e privato sociale. Ricorda i meccanismi creati dalla sua amministrazione per aiutare i giovani a trovare lavoro, si dice «felice di avere a Milano tante comunità internazionali» e sottolinea che «tutti gli immigrati regolari hanno gli stessi diritti dei cittadini milanesi».
Quanto al tema degli alloggi ribadisce che nel piano di governo del territorio il 35% delle aree è destinato a housing sociale. Rivendica l'attuazione di politiche a favore della famiglie e guarda a Expo come «grande volano» per occupazione e turismo. Poi dice sì all'appello delle Acli "sulla fame non si specula" per la sottoscrizione di un codice di condotta che impegna l'amministrazione a non acquistare derivati legati al cibo.

Giuliano Pisapia ribadisce di non avere mai parlato di una moschea a Milano e ripete che nel suo programma c'è «un grande centro multiculturale». Il candidato sindaco del centrosinistra ha incontrato i delegati della Cisl di fronte ai quali ha ripetuto che le aziende partecipate del Comune devono essere valorizzate, facendo in modo che smettano «di essere il bancomat del sindaco e della giunta». E ha annunciato l'intenzione di garantire «la presenza del mondo del lavoro» nei loro cda. In fatto di servizi l'avvocato pensa a una «maggiore sinergia con il mondo del volontariato», poi auspica che le scuole civiche possano tornare ad essere gratuite. E dà ragione a Umberto Bossi: in una città come Milano le buche sono un problema che va risolto.

Un confronto vis a vis il sindaco uscente l'ha avuto con l'architetto Stefano Boeri, suo ex consulente per l'Expo, battuto poi da Pisapia alle primarie del centrosinistra e che, ora in lista con il Pd, ha raccolto più di 12mila preferenze. Il duello, tutto incentrato sul nuovo piano regolatore si è tenuto nella sede dei costruttori di Assimpredil. «Bloccare il piano di governo del territorio - ha detto Letizia Moratti per scuotere la platea degli Edili - avrebbe conseguenze negative sulla crescita della città». «Il pgt non deve essere cancellato - ha replicato Boeri - ma la nuova amministrazione dovrà aprire una veloce fase per approvare alcune varianti».

Intanto la Procura ha aperto un'inchiesta sulla «campagna di diffamazione» - a base di falsi zingari e persone vestite da operai che nei quartieri fingono di prendere misure per la costruzione della nuova moschea - denunciata da Giuliano Pisapia con un esposto presentato stamattina da un legale. Reati ipotizzati: sostituzione di persona, abuso della credulità popolare e diffusione di notizie false atte a turbare l'ordine pubblico.


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