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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2011 alle ore 11:00.

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Dall'Opera House di Sydney all'aeroporto di Kansai in Giappone, dal centre Pompidou di Parigi alle nuove grandi sale per la musica costruite negli ultimi dieci anni in tante città europee, come quella di Porto firmata dall'archistar olandese Rem Koolhaas, quella di Oslo disegnata dallo studio norvegese Snøhetta e quella più recente di Copenhagen, un cubo blu misterioso e cangiante, disegnata dall'architetto francese Jean Nouvel. La storia dei concorsi di architettura lega a sé le più interessanti architetture realizzate negli ultimi anni in tutto il mondo.

I primi concorsi
Jørn Utzon aveva vinto il concorso per l'Opera di Sidney già nel 1957 anche se per la sua realizzazione si è dovuto attendere il 1973. Un'architettura simbolo che è diventata presto il landmark della città, affacciato sulla baia, e che ha introdotto importanti innovazioni nella tradizionale tipologia della struttura teatrale. Alla realizzazione di quest'opera ha partecipato anche l'ingegnere Peter Rice, protagonista con i trentenni Renzo Piano e Richard Rogers di un altro concorso simbolo, quello centro nazionale d'arte e di cultura Georges Pompidou di Parigi, vinto nel 1971.

Anche le archistar in gara
Da una trentina d'anni ormai nella maggior parte dei paesi europei la buona architettura moderna e contemporanea è frutto di concorsi e anche archistar come il britannico David Chipperfield o l'olandese Rem Koolhaas si aggiudicano gli incarichi battendosi con i colleghi. Incarichi pubblici ma anche privati. Spesso quando si tratta di concorsi per opere simbolo le gare sono ristrette ad una short list, ma non di rado ci sono anche competizioni aperte che lasciano spazio a chiunque (compatibilmente con i requisiti) voglia proporre la propria soluzione.

Gli italiani all'estero
Renzo Piano ha realizzato in Giappone un aeroporto, frutto di una gara, e oggi lo studio di Massimiliano e Doriana Fuksas sta costruendo un nuovo hub a Shenzhen in Cina. Lo studio milanese di Antonio Citterio e Patricia Viel è invece coinvolto nella progettazione delle sale d'attesa dell'aeroporto di Doha. Tre casi di studi di italiani che si affermano grazie ai concorsi, per realizzare maxi opere. All'estero, non in Italia. Sul tema delle infrastrutture l'Italia può vantare una stagione di concorsi per le nuove stazioni dell'Alta Velocità, alcune come quelle di Roma e Torino sono quasi vicine al taglio del nastro. Altre come quelle di Firenze e Afragola sono invece ancora su carta.

Capolavori nei musei
Dalla Francia alla Danimarca, passando per città come Porto (casa della musica), Berlino (museo ebraico), Roma (museo Maxxi) e Atene (museo dell'acropoli) negli ultimi dieci anni sono stati realizzati numerosi musei, auditorium e spazi per la cultura, quasi tutti questi progetti sono frutto di concorsi che hanno messo in gara architetti di tutto il mondo.

I grandi eventi
In occasione di grandi eventi come quello della 32ma Coppa America di Valencia e delle prossime Olimpiadi del 2012 a Londra lo strumento del concorso di architettura è stato prescelto per affidare gli incarichi per la realizzazione delle opere-simbolo. Sul lungomare della città spagnola l'opera del britannico David Chipperfield, Veles y ventes, è diventata presto un landmark. A Londra nell'area olimpica è da poco stato inaugurato il nuovo velodromo disegnato da Hopkins Architects. L'Italia attende il grande evento dell'Expo ma per ora di concorsi di architettura neppure l'ombra.

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