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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2011 alle ore 15:39.

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Berlusconi parla a Obama: «In Italia abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra»Berlusconi parla a Obama: «In Italia abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra»

DEAUVILLE- Se ne era lamentato nel giugno del 2001 con l'ex presidente americano George W. Bush. Dieci anni dopo l'ossessione di Silvio Berlusconi restano le toghe rosse. Un vero incubo che ha voluto confidare anche al presidente Usa Barack Obama prima che cominciasse la sessione pomeridiana dei lavori del G8 di Deauville. Come mostrato dalle telecamere a circuito chiuso. Con un'abile manovra di accerchiamento che ha coinvolto anche il fotografo ufficiale di Palazzo Chigi, Berlusconi si è avvicinato al presidente Obama per spiegare che «noi abbiamo presentato una riforma della giustizia che per noi è fondamentale perché oggi abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra». L'atteggiamento di Obama catturato dalle telecamere del circuito interno oscillava tra la sbigottito e l'infastidito. Ma il più seccato tra tutti per questo strappo al protocollo appariva il presidente francese Nicolas Sarkozy che scambiava sguardi interrogativi con il cancelliere Angela Merkel fino a quando ha aperto il microfono e dichiarata aperta la sessione di lavori costringendo Berlusconi a ritornare al suo posto.

Prima dell'arrivo al Centro internazionale di Deauville dove si svolgono i lavori del vertice c'è stata una passerella e un bagno di folla per i leader del G 8. Sarkozy assieme al presidente americano Obama e al presidente della Commissione Ue Barroso hanno salutato e stretto le mani della folla accalcata dietro le transenne sul lungomare reso famoso dal film di Claude Lelouche "Un uomo e una donna". Dietro di loro il cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier inglese David Cameron e il premier giapponese Naoto Kan. Nessuno però all'esterno del palazzo aveva visto il premier italiano Silvio Berlusconi pare impegnato in fitte conversazioni con l'Italia. Il presidente del Consiglio stava mettendo a punto la strategia per la chiusura della campagna elettorale delle amministrative e non si esclude una sua presenza domani sera al comizio conclusivo per le elezioni a Napoli.

Berlusconi è arrivato subito dopo. Il premier italiano è riuscito a 'ritagliarsi' un colloquio di qualche minuto con il presidente americano, Barack Obama, nella sala del Centre International de Deauville, prima che cominciasse la sessione di lavori del G8. Come mostrato dalle telecamere a circuito chiuso, Berlusconi gli è prima passato accanto e poi si è avvicinato a Obama, mettendogli una mano sulla spalla. A quel punto, alla presenza di un interprete, è cominciato un colloquio che è durato un paio di minuti. Tra le altre cose, il primo ministro gli ha detto che «abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra in Italia». Accanto a loro, il 'padrone di casa' Nicolas Sarkozy è rimasto seduto a riguardare le sue carte prima di dare il via alla discussione.

Palamara (Anm): Grave denigrare istituzioni all'estero
Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, ha giudicato molto gravi le parole di Berlusconi al presidente Usa Obama, sulla presunta dittatura della magistratura di sinistra nel nostro Paese. «È molto grave - ha detto Palamara a conclusione della cerimonia in Cassazione - che questo sia accaduto all'estero, e che una fondamentale istituzione dello Stato venga denigrata anche agli occhi di uno dei più potenti capi di Stato al mondo».

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