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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2011 alle ore 14:27.

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Omicidio Sara Scazzi, la zia Cosima non risponderàdi sequestro di personaOmicidio Sara Scazzi, la zia Cosima non risponderàdi sequestro di persona

Sarah Scazzi è stata strangolata con una cintura il 26 agosto 2010 in casa Misseri, tra le 14 e le 14,20. A quell'ora nell'edificio, cioè tra abitazione e garage, c'erano Michele Misseri, sua moglie Cosima Serrano, e la loro figlia Sabrina, ritenuta dagli inquirenti autrice materiale del delitto. È la ricostruzione dell'omicidio di Avetrana fatta dal Gip nell'ordinanza di custodia cautelare emessa ieri.

Dopo che Sarah è stata strangolata, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, insieme con Michele Misseri, avrebbero soppresso il cadavere, aiutando lo stesso agricoltore a portarlo fuori dalla casa e a nasconderlo nell'auto Seat Marbella di Michele Misseri. Il cadavere venne poi trasportato in contrada Mosca, nelle campagne tra Avetrana (Taranto) e S.Pancrazio Salentino (Brindisi), per essere gettato in un pozzo-cisterna che venne poi chiuso.

Intanto, man mano che passano le ore si delinea la responsabilità di Cosima Serrano, la madre di Sabrina e moglie di Michele Misseri, accusati dell'omicidio della nipote Sarah Scazzi ad Avetrana. A Cosima non è contestato il sequestro di persona nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere notificato ieri sera, lo stesso inviato alla figlia Sabrina.

Il gip, Martino Rosati, ha respinto la richiesta dei pubblici ministeri per i reati indicati negli articoli 110 e 605 (sequestro di persona) del codice penale. I pm contestavano a Cosima Serrano e alla figlia Sabrina, in concorso tra loro, il fatto che «operando materialmente la Serrano, privavano della libertà personale Scazzi Sarah, costringendola con tono minaccioso a salire sulla autovettura della Serrano e portandola presso la loro abitazione contro la volontà della minore».

Cosima Serrano e Sabrina Misseri saranno interrogate lunedì mattina in carcere perché coinvolte a vario titolo nel delitto. Cosima è stata arrestata in tarda serata dai carabinieri con l`accusa di concorso morale in omicidio volontario e in soppressione di cadavere. Una nuova ordinanza è stata notificata sempre ieri in carcere anche a Sabrina che risponde di omicidio premeditato, sequestro di persona e concorso in soppressione di cadavere. Questa è una accusa nuova per la ragazza, mentre l`ipotesi di omicidio diventa aggravata dalla contestazione della premeditazione. L`ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Martino Rosati su richiesta del procuratore aggiunto Pietro Argentino e del sostituto Mariano Buccoliero, riscrive il delitto di Avetrana.

Sarà proprio il gip Rosati, lunedì mattina, ad ascoltare le due donne in carcere per l`interrogatorio di garanzia dopo le ordinanze eseguite ieri. Il gip contesta a Cosima il concorso in omicidio, per aver assistito inerme mentre la figlia Sabrina uccideva Sarah nell`abitazione di via Deledda e non più nel garage come era emerso sinora dagli atti giudiziari. A madre e figlia viene attribuito un ruolo anche nella soppressione del cadavere.

Secondo il magistrato, Cosima e Sabrina la mattina del 27 agosto si sarebbero recate in contrada Mosca per gettare il corpo di Sarah nella cisterna dove fu ritrovato quaranta giorni dopo grazie alle indicazioni fornite da Michele Misseri ai carabinieri. Nell`ordinanza si parla anche dello stesso Michele a cui, in questo caso, viene contestato unicamente l`occultamento di cadavere su ordine, una ipotesi di reato che sarebbe legata a quanto accaduto il pomeriggio del 26 agosto.

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