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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 14:32.
Le «continue aggressioni» da parte del premier alla magistratura producono anche un «danno all'immagine del nostro Paese»: è la risposta dell'Anm, l'Associazione nazionale magistrati, alle dichiarazioni al G-8 di Silvio Berlusconi contro i pm. «Siamo molto preoccupati - dice il segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini - per le continue aggressioni alla magistratura, cioè a un'istituzione fondamentale dello Stato, e per il danno all'immagine del nostro Paese che viene da questa rappresentazione grottesca della situazione italiana di fronte ad autorità di altri Paesi».
«Gettare discredito sulla magistratura - evidenzia a sua volta il presidente del sindacato del toghe, Luca Palamara - fa male a tutti i cittadini e dunque al Paese».
Gli americani conoscono la professionalità dei magistrati italiani
I vertici dell'Anm rilevano «la gravità degli interventi purtroppo quotidiani» contro la magistratura. «Noi manteniamo senso di responsabilità ma non possiamo non segnalare la nostra preoccupazione e il senso di sconcerto per quanto sta accadendo». Ai giornalisti che gli hanno chiesto se non sia il caso che l'Anm spieghi agli Stati Uniti qual è la situazione reale della magistratura e della giustizia italiana, Cascini risponde così: «Non credo ce ne sia bisogno. Sono anni che la magistratura italiana collabora con gli inquirenti americani. L'alto livello di professionalità della magistratura italiana è ben noto e conosciuto alle autorità statunitensi».
L'Anm è comunque consapevole della delicatezza del momento, vista l'imminente consultazione amministrativa. «Domani è un momento importante - sottolinea al riguardo Palamara - e mai come in questo momento bisogna evitare parole che possono essere strumentalizzate».
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