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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 12:01.

Il neo sottosegretario allo Sviluppo economico, Daniela Melchiorre, presidente dei Liberaldemocratici, ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui motiva la sua decisione. Melchiorre con Italo Tanoni aveva abbandonato il Terzo polo per tornare in maggioranza. Entrambi non avevano partecipato al voto di fiducia di martedì scorso.
In queste due settimane dalla nomina a sottosegretario, la presidente dei Liberaldemocratici non aveva di fatto mai occupato quella poltrona. Una delle ragioni della retromarcia di Daniela Melchiorre è legata alle esternazioni del presidente del Consiglio contro i magistrati fatte davanti al presidente Usa Barack Obama, durante il G8. Lei è un ex magistrato, e nel secondo governo Prodi era stata sottosegretario alla giustizia. Anche Italo Tanoni è pronto a lasciare il centrodestra.
Melchiorre precisa di non aver ancora preso «effettivo possesso» del suo incarico, e sottolinea che dopo l'episodio del G-8 non ha potuto «far altro che constatare che non vi è, almeno per me, uno spazio per proseguire, o meglio avviare, un contributo effettivo all'attività governativa», perché «qui la cosiddetta difesa fuori dal processo ha voluto raggiungere, al di là di ogni misura, l'apice mondiale». Il leader dei Liberaldemocratici ammette che la giustizia italiana ha «diverse cose che non vanno» ma per il Paese le «urgenze» sono altre, come quelle economiche, e ad esse occorre dare il «primato». «Ora però - si legge ancora nella lettera - si è superata la misura. Non è francamente accettabile che si giunga alle volgarità dei giorni passati e che si tenti la delegittimazione di quella che comunque è una funzione costituzionale dinnanzi a quella che è una delle autorità più importanti della terra».
Daniela Melchiorre ricorda «di essere un magistrato e di aver indossato con orgoglio e con onore la toga», e questo la spinge «per coerenza» a dimettersi dall'incarico di sottosegretario. La presidente dei Liberaldemocratici annuncia poi la convocazione della Direzione nazionale del suo partito «per verificare se questa scelta è condivisa».
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