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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2011 alle ore 14:43.

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La "prima classe" del rugby italiano, si sa, è ormai concentrata nella Magners Celtic League, dove Benetton Treviso e Montepaschi Aironi sono chiamati a vedersela con le selezioni irlandesi, gallesi e scozzesi. Per questo il campionato italiano - alla prima edizione senza le due realtà leader del movimento - è stato tecnicamente ridimensionato. Ma sul piano della passione l'edizione numero 81 del torneo si è presa una bella rivincita.

La finale secca con il maggiore appeal possibile (Rovigo-Petrarca, a lungo considerata il vero "derby d'Italia" e non del solo Veneto) è andata in scena ieri al Battaglini di Rovigo con un tutto esaurito annunciato da giorni. Settemila tifosi e una battaglia che nel secondo tempo - tra infortuni e frequenti ricorsi alla prova tv - sembrava non dover finire mai. Il risultato va contro il fattore campo e il pronostico: il Petrarca Padova ha battuto 18-14 il Femi Cz Rovigo (che proveniva da una regular season conclusa in testa e da 16 vittorie consecutive) e si è ripreso uno scudetto che gli mancava da 24 anni.

Vittoria in rimonta, arrivata soprattutto grazie al dominio da parte del pacchetto tuttonero, che ha firmato con il tallonatore Costa Repetto (man of the match) due mete scaturite da altrettante mischie ordinate. Erano stati i "bersaglieri" di casa a esaltare in partenza la caldissima e foltissima tifoseria rossoblù, sfruttando un paio di errori degli avversari per mandare in meta prima il capitano Mahoney e poi il giovane trequarti ala Bacchetti, autore di un bello spunto. Appena usciti dal primo quarto di gara, il risultato era sul 14-3 per la Femi Cz.

Che però, da quel momento in poi, non avrebbe segnato più un punto. Mentre i petrarchini, con la prima meta di Costa Repetto e i calci di Mercier, rientravano del tutto in partita già nel corso del primo tempo, concluso sul 14-13. Ripresa interminabile e nervosa, caratterizzata da una sola segnatura: la nuova meta del tallonatore ospite, dopo appena cinque minuti. Dal 14-18 non ci si muove più, a dispetto di tutti gli sforzi rodigini per oltre 50 minuti. E Pasquale Presutti, allenatore dei neo-campioni d'Italia, può annunciare con animo felice l'intenzione di lasciare il timone.

In un sabato di finali (compresa quella del campionato inglese, con i Saracens che hanno conquistato il loro primo titolo battendo il Leicester 22-18 dopo aver difeso in trincea negli ultimi minuti), ecco che anche la Magners Celtic League è terminata. A vincerla è stata il Munster, che giocava in casa (a Limerick) e ha battuto 19-9 i connazionali del Leinster, freschi campioni d'Europa. Contrariamente a quanto è successo al Rovigo, gli uomini in rosso hanno dato continuità al dominio nella regular season aggiudicandosi l'atto conclusivo.

Decisivo il confronto tra i pacchetti, con quello di casa che nel finale si è guadagnato anche una meta tecnica. Tre mete a zero per il Munster sono una bella dimostrazione di forza, ma a venti minuti dalla fine gli ospiti erano in vantaggio 9-7. Il Leinster fallisce così la doppietta Heineken Cup-Celtic League, mentre il Munster che si prende l'ultimo trofeo a disposizione dopo l'eliminazione precoce in Heineken (dal '99 arrivava almeno ai quarti) e la sconfitta casalinga nella semifinale di Challenge Cup con gli Harlequins.

LE FINALI
Campionato italiano

Petrarca Padova-Femi Cz Rovigo 18-14
(primo tempo 13-14)
Per il Petrarca: 2 mete (Costa Repetto), 2 calci piazzati (Mercier), 1 trasformazione (Mercier). Per il Femi Cz Rovigo: 2 mete (Mahoney, Bacchetti), 2 calci piazzati (Bustos)
Magners Celtic League
Munster-Leinster 19-9
(primo tempo 7-3)
Per il Munster: 3 mete (Howlett, Earls, meta tecnica), 2 trasformazioni (O' Gara). Per il Leinster: 3 calci piazzati (Sexton)
Premiership inglese
Saracens-Leicester Tigers 22-18
(primo tempo 16-9)
Per i Saracens: 1 meta (Short), 5 calci piazzati (Farrell), 1 trasformazione (Farrell)
Per i Leicester Tigers: 6 calci piazzati (Flood)

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