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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2011 alle ore 08:01.

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La Germania fermerà il suo ultimo reattore nucleare nel 2022, diventando così la prima potenza industriale a rinunciare all'energia atomica. Lo ha annunciato oggi il ministero dell'Ambiente tedesco. Attualmente, la Germania trae dal nucleare il 23 per cento del suo fabbisogno. «È una decisione definitiva», ha annunciato il ministro Norbert Rottgen (Cdu).

I tre reattori più moderni del paese - come riferisce la Bbc - si fermeranno entro il 2022, ha dichiarato il ministro dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel, che si è conclusa a notte fonda. La decisione è frutto delle riflessioni che il governo tedesco ha avviato dopo il disastro di Fukushima, che ha provocato proteste di massa nel paese, contro l'impiego dell'energia atomica. Gli otto impianti più vecchi sono stati spenti preventivamente a marzo, dopo il disastro in Giappone, e non saranno più riattivati - ha informato il ministro - mentre altri sei si fermeranno entro il 2021 e gli ultimi tre entro l'anno successivo.

Areva, decisione «totalmente politica»
Il presidente del gruppo nucleare francese Areva, Anne Lauvergeon, ha detto che la decisione tedesca di chiudere i suoi ultimi reattori nucleari, nel 2022 é "totalmente politica", non escludendo un ripensamento entro tale scadenza. «È una decisione assolutamente politica. Non c'è stato alcun referendum, né appello a ciò che pensa l'opinione pubblica, anche se i sondaggi mostrano l'emozione dei tedeschi al riguardo», ha detto la signora Lauvergeon su Bfm Radio. Il presidente di Areva ha detto di aspettarsi «una reazione specifica della Germania» dopo il disastro nella centrale nucleare di Fukushima in Giappone nel mese di marzo, rilevando che la situazione del nucleare in questo Paese «non ha equivalenti nel resto del mondo».

Alla domanda circa il carattere "irreversibile" di questa misura, il presidente di Areva ha sostenuto che «entro il 2022, possono succedere un sacco di cose» ed ha inoltre richiamato l'attenzione sull'incertezza giuridica, dopo che il numero due tedesco dell'energia Rwe ha presentato una denuncia contro la chiusura forzata di uno dei suoi reattori nucleari. Secondo la signora Lauvergeon, la chiusura già praticata di sette reattori in Germania, ha «portato a un'inflazione significativa dei costi dell'energia elettrica in Germania, con conseguenze per la base industriale installata».

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