Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2011 alle ore 13:28.

My24
Miami contro Dallas. Tutti i numeri e i duelli della sfida. Nella foto Dirk Nowitzki dei Dallas Mavericks sotto canestro contrastato da Dwyane Wade dei Miami Heat (Ansa)Miami contro Dallas. Tutti i numeri e i duelli della sfida. Nella foto Dirk Nowitzki dei Dallas Mavericks sotto canestro contrastato da Dwyane Wade dei Miami Heat (Ansa)

Sogno o incubo. La finale Nba non lascia alternative. Una squadra si metterà l’anello di campione al dito, l’altra dovrà rimpiangere per almeno un anno errori e progetti andati in fumo. Discorso ancor più valido, se possibile, se sono Miami e Dallas a giocarselo, quell’anello. Franchigie entrambi alla seconda finale della storia. La prima? Nel 2006. E fu sempre Miami – Dallas, con gli Heat trionfatori dopo aver rimontato dal 2 a 0 nella serie e da meno 13 a sette minuti dalla fine in gara-3. di quella sfida, quattro anni dopo, rimangono in quattro: Wade e Haslem tra gli Heat; Porter e Nowitzki per i texani. Per loro sarà come riavvolgere il nastro della storia, con la consapevolezza però la nuova sceneggiatura è ancora tutta da scrivere

Gemelle diverse – Finaliste entrambi, Miami e Dallas, ma in modi diversi. Gli uni – i Mavericks – sono il meglio della Lega per efficacia offensiva (110 punti ogni 100 possessi nelle 15 gare della post season); gli altri – gli Heat  - sono il massimo dell’efficacia difensiva (concedono appena 98 punti ogni 100 possessi). In comune hanno due cose: partenze lente e straordinaria efficacia nelle “clutch-situations”, cioè nella fasi decisive che si verificano negli ultimi cinque dell’ultimo quarto o nel supplementare.

Wunderdirk e LeBron – Anche qui. Dallas è la miglior formazione offensiva nei finali di gara, Miami la migliore sotto il profilo difensivo. In quei momenti chiave, la palla è spesso nelle mani di Nowitzki e Le Bron James. Il tedesco capitalizza dalla lunetta il grande lavoro fatto fino a quel punto (24725 finora nei finali di gara!), James va a prendersi i punti dal campo (15/31 al tiro, con 5/10 nelle triple).

Andamento lento – almeno all’inizio delle partite, dicevamo, per entrambi le squadre. Fattore tanto evidente, in casa Miami, da costringere coach Spoelstra a togliere dal quintetto il centro lituano Ilgauskas (“cocco” di LeBron fin dai tempi di Cleveland) a favore del più reattivo Anthony. Malgrado questo, gli Heat hanno il peggior rapporto punti/possessi di tutta la post season, per quanto riguarda il primo quarto. E Dallas non fa molto meglio. Mentre sia Mavs che Heat danno il massimo contributo offensivo proprio nel secondo quarto.

Girare al largoSia Dallas sia Miami non trovano sottocanestro troppi punti:il 37% per gli Heat, il 35% i Mavs. Mentre entrambi capitalizzano dalla lunetta: 27% Dallas, 25% Miami. Attenzione poi a un’altra statistica interessante: Dallas è la squadra contro cui James ha le percentuali peggiori di tutta la Lega nell’annata. (anche se i due precedenti stagionali si sono giocati ancora nel 2010).

Protagonisti nascosti – In molti lo indicano come possibile anello debole della Maginot difensiva che Dallas dovrà opporre a James-Wade-Bosh. Ma i numeri dicono che DeShawn Stevenson, guardia dei Mavs, potrebbe essere un brutto cliente per le stelle degli Heat . Wade, ad esempio, ha preso appena tre tiri nei 30 minuti in cui Stevenson è stato in campo, e James ha un modestissimo 1 su 9 nella stessa situazione. Potrrebbe essere lui - almeno per qualche minuto - uno degli agenti speciali sguinzagliati da coach Carlisle sulle tracce dei due fenomeni.

Uomini decisivi – Dietro ai numeri, però ci sono gli uomini. E allora ecco i quesiti che decideranno la finale. Potrà Joel Anthony limitare Nowitzki quando il tedesco si avvicinerà a canestro?  Riuscirà Stojakovic col suo tiro da 3 a allargare le maglie difensive degli Heat? Riuscirà Barea a produrre la sua media di oltre 11 punti a gara anche in finale? E Jason Kidd saprà almeno limitare le penetrazioni di Wade? E Bosh riuscirà a ripetere contro Nowitzki  i 23 punti e 7 rimbalzi messi a referto coi Bulls? Shawn Marion riuscirà a limitare LeBron come ha fatto con Durant? E quale sarà il peso di Haslem nella lotta sottocanestro contro Chandler e gli altri lunghi di Dallas? E quanto peserà il fattore campo a favore di Miami?  La somma delle risposte che ci siamo dati produce – secondo logica – un 4 a 2 finale per gli Heat.

Ma siamo pronti a essere smentiti. A partire già da martedì notte.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi