Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2011 alle ore 15:31.

My24
Foto AnsaFoto Ansa

I carabinieri dei Nas hanno sequestrato oggi a scopo preventivo 7 quintali di cetrioli nei quali «ora verranno fatti degli esami per vedere se ci sia il batterio Escherichia coli O 104: H4 e poi, entro 24-36 ore, il sequestro verrà rilasciato». Lo ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervistato dal TG1 delle 13.30. In merito all`infezione da cetrioli contaminati, che ha causato la morte di alcuni cittadini tedeschi e coinvolto altre centinaia persone in Germania e che ha colpito altri quattro paesi Danimarca (4 vittime) Regno Unito (3), Svezia (10) e Olanda (1), Fazio in una nota ha anche spiegato che l'Italia è «in contatto con la Commissione europea attraverso il Sistema di allerta rapido: l'ipotesi più accreditata è che la causa sia da ascriversi al consumo di cetrioli provenienti dalla Spagna, in cui sarebbe stato riscontrato l'Escherichia coli O 104: H4».

«I casi segnalati in altri Paesi comunitari - ha detto Fazio - riguardano viaggiatori che si erano recati in Germania nelle ultime settimane. Per quanto riguarda il nostro Paese, ho interessato l'Istituto superiore di sanità che riceve dal Ssn tutte le segnalazioni di Sindrome emorragica uremica (SEU) e il Nas per individuare eventuali arrivi dalla Spagna di cetrioli contaminati».

Il Ministero della Salute ricorda che per evitare episodi di tossinfezione alimentare da Escherichia coli bastano poche norme igieniche, come lavare molto bene le verdure, gli utensili utilizzati in cucina, lavarsi bene le mani ed evitare il contatto di prodotti già lavati con quelli da lavare.

Ue a caccia del batterio killer nelle fabbriche spagnole
L'Unione europea segue con attenzione il caso dei cetrioli sospettati di essere una delle fonti responsabili del batterio killer E.coli. Lo ha affermato la portavoce della Commissione europea Pia Arhrenkilde, ricordando che sono attesi per mercoledì prossimo i risultati delle indagini in corso in Spagna.

«Campioni sono stati prelevati negli impianti di Almeria e di Malaga sia nel suolo che nell'acqua e attendiamo i risultati per mercoledì», ha spiegato la portavoce aggiungendo che l'Ue ha subito allertato il suo sistema di allerta rapida. L'obiettivo è quello di identificare al più presto le cause perché gli effetti «siano circoscritti prima possibile», ha affermato la portavoce spiegando che i singoli Stati membri hanno adottato raccomandazioni a seconda della situazione sul loro territorio.

In Italia nessun caso, ma sistema sanitario in allerta
In Italia non ci sono ancora stati casi di infezione da Escherichia Coli del ceppo che sta mietendo vittime in Germania, ma il sistema sanitario è 'allertato' e pronto a registrare eventuali contagi. Lo afferma Alfredo Caprioli, esperto dell'Istituto Superiore di Sanità, che su incarico del ministero della Salute sta seguendo l'evoluzione dell'epidemia.
«Noi siamo il centro di riferimento europeo per l'Escherichia Coli nella veterinaria e negli alimenti - sottolinea Caprioli - già da venerdì abbiamo fornito a tutti i laboratori Ue un nuovo protocollo per l'analisi che consente di trovare il ceppo tedesco con più facilità. Per il momento posso affermare che in Italia non è stato trovato nessun caso, ma che comunque le società scientifiche di nefrologia sono state allertate e gli ospedali sono pronti a ricevere eventuali pazienti».

Per il momento sugli alimenti non ci sono controlli aggiuntivi in Italia: «Questa è una decisione che dipende dal Ministero - continua l'esperto - per ora stiamo effettuando solo i controlli di routine. C'è da notare però che i casi trovati finora nei vari paesi Ue sono tutti in persone che provenivano dalla Germania, e quindi sono state contagiate. Il ceppo 'tedesco' è di un tipo molto raro, che contrariamente agli altri dà problemi soprattutto agli adulti».


Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi