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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2011 alle ore 06:38.

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Il mosaico della crisi greca sembra vicino a ricomporsi. La Germania è pronta ad accettare la concessione di nuovi aiuti ad Atene (di cui si discuterà oggi a Vienna al Comitato economico finanziario, organismo tecnico dell'Ecofin) senza porre più come condizione che i creditori privati debbano affrontare prima di tutto un coinvolgimento nella ristrutturazione.
Inoltre sul fronte interno la troika composta da Ue-Fmi e Bce avrebbe accettato la riduzione dell'Iva dal 23 al 20%, secondo quanto riporta il quotidiano greco Imerisia, in cambio dell'appoggio alla nuova manovra da 6 miliardi di euro anche da parte dell'opposizione di centro destra Neo Democrazia che finora si era messa di traverso lasciando al premier George Papandreou tutto l'onere della scelta di austerità.
Fonti vicine al dossier hanno spiegato che la Germania ha perso qualsiasi speranza per quanto riguarda la sua opzione preferita: raggiungere rapidamente un accordo sull'allungamento della maturità del debito greco a carico anche dei privati e quindi delle banche. Anche Fitch in un rapporto dice che Atene riceverà gli aiuti europei necessari per evitare il default e non si farà ricorso alla ristrutturazione del debito.
L'apertura di Berlino (ma i liberali tedeschi alleati di Angela Merkel hanno manifestato la loro contrarietà) dovrebbe facilitare la concessione di un nuovo prestito ad Atene di 65 miliardi di euro (30 dei quali garantiti dalle privatizzazioni greche), ipotesi di cui si è discusso nella riunione a Vienna degli alti funzionari dei ministeri del Tesoro europei e delle banche centrali che fanno parte del Comitato economico finanziario.
La Borsa di Atene ha segnato un balzo del 5,58% con i titoli bancari in grande evidenza, segnalando che i mercati scommettono su un rapido chiarimento della situazione, visto che oggi, dovrebbero arrivare ad Atene anche i rappresentanti della Deutsche Telekom per discutere con i funzionari greci della vendita del rimanente 16% dell'Ote, il gigante della telefonia greca leader nei Balcani. Come avvenne la scorsa volta un anno fa quando Atene accettò di acquistare i quattro sommergibili TyssenKrupp i nodi si sciolsero. Ora tocca a Deutsche Telekom raccogliere i frutti.
Secondo fonti europee, la riunione di Vienna non servirà a prendere decisioni sul nuovo intervento a favore di Atene, ma come è ovvio visto che è solo un organismo tecnico, a delimitare il campo delle varie opzioni sul tappeto e preparare la riunione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin già prevista il 20 e il 21 a Lussemburgo, così come aveva anticipato anche il presidente Jean-Claude Juncker. È possibile però che una settimana prima i ministri finanziari si riuniscano a Bruxelles proprio per decidere e "chiudere" sullo spinoso dossier greco e sgombrare così il tavolo della riunione di Lussemburgo dall'emergenza ellenica. Ma le esperienze recenti invitano a essere cauti sul tema visto che i pareri sono spesso discordanti.
Nei prossimi giorni (c'è chi dice già entro oggi) la troika, concluderà la missione ad Atene e consegnerà ai ministri finanziari le sue conclusioni: ci si aspetta un via libera ai nuovi impegni presi dall'Esecutivo greco, ma questa è un'indicazione che per il momento proviene solo in via ufficiale, con dichiarazioni pubbliche, dal Governo ellenico. La cosa certa è che nessun Governo dell'Eurozona prevede ipotesi diverse forse perché non c'è alternativa praticabile all'esborso della quinta tranche del prestito. Stando a fonti greche, la questione controversa resta la gestione delle privatizzazioni: il Governo di Atene è disposto ad accettare solo un ruolo tecnico dei "controllori" europei, mentre da parte Ue, Fmi e della Bce le operazioni di privatizzazione vanno strettamente monitorate sotto supervisione "esterna".
Forse il passo indietro tedesco si spiega per evitare di entrare in rotta di collisione con la Bce (e di far correre rischi alle banche europee fortemente esposte verso la Grecia e in generale verso i Paesi della periferia Eurozona a poche settimane dalla pubblicazione dei risultati dello stress test europeo).
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