Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2011 alle ore 06:38.

My24

L'apertura della Germania sulla concessione di nuovi aiuti alla Grecia ha portato il sereno sulle Borse europee, a cominciare proprio da quella di Atene, che ha festeggiato con un guadagno del 5,58%, trainato dai bancari: Efg è salita del 10,8%, National Bank of Greece del 10,6 e Alpha Bank dell'8,6 per cento.
I titoli del settore hanno spinto i listini in tutta Europa. L'indice Stoxx Europe 600 ha guadagnato lo 0,8 per cento. Eccetto Londra (+0,86%), le principali piazze del Continente hanno messo a segno rialzi superiori all'1 per cento. A Parigi (+1,63%) come ad Atene, la via è stata aperta appunto dai bancari, con Société Générale in salita del 2,5% e Crédit Agricole dell'1,8%. Gli istituti di credito tedeschi e francesi sono quelli più esposti verso i bond ellenici. E infatti Deutsche Bank ha guadagnato il 2% (contro l'1,86% della Borsa di Francoforte). Sugli scudi anche Banco Santander e Bbva, saliti rispettivamente del 4% e del 3,2% alla Borsa di Madrid (+2,13%).
A Piazza Affari (+1,53%) i bancari sono stati posti sotto i riflettori anche dalle parole del governatore Mario Draghi, che ha giudicato positivamente le ricapitalizzazioni avviate dai principali istituti nei mesi scorsi e ha auspicato un intervento legislativo per modificare le regole di funzionamento degli istituti cooperativi. Così Unicredit ha guadagnato il 2,7%, Mediobanca il 2,6%, Intesa Sanpaolo il 2,4 per cento.
In rialzo anche Wall Street, nonostante la flessione a sorpresa della fiducia dei consumatori americani che, a fine maggio è scesa a 60,8 punti dai 66 di aprile. L'S&P 500 ha guadagnato l'1,06 per cento.
Le notizie sulla crisi greca hanno dettato la linea anche sui mercati dei cambi, con l'euro che sulle piazze asiatiche ha superato quota 1,4424 dollari, per ripiegare verso 1,4380, rispetto a 1,4282 di lunedì sera a New York. Una spinta in più è arrivata dalla Germania: il numero dei disoccupati ad aprile è infatti sceso sotto la soglia dei 3 milioni, alimentando le attese per un aumento dei tassi da parte della Bce. Maggio resta comunque il peggior mese da novembre per la moneta unica, che ha ceduto il 2,9% sul dollaro. In ritirata lo yen, affossato da Moody's che ha ventilato l'ipotesi di un taglio del rating sul Giappone. L'euro è stato così scambiato ampiamente sopra quota 117 yen.
Torna a scaldarsi il petrolio: a New York il greggio con consegna a luglio segna un balzo del 2,8% a 103,39 dollari al barile, mentre a Londra il Brent sale di circa il 2% a 116,86 dollari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi