Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 08:33.

Il decreto-sviluppo che viaggia verso la fiducia alla Camera, l'anti-corruzione che sbarca in aula al Senato, ma senza un testo condiviso delle commissioni. Le Camere riaprono da oggi i battenti dopo una nuova settimana di quasi riposo ma con l'attenzione tutta dedicata ad altri appuntamenti politici ed economici di primissimo rilievo: il voto e l'attesa per il quorum ai referendum di domenica e lunedì prossimi, la manovra di contenimento dei conti pubblici prevista per metà mese, il nuovo giro di valzer di poltrone nel Governo con l'abbandono della Giustizia da parte del neo segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.

Tutti appuntamenti politici legati a filo doppio l'uno all'altro, decisivi per il cammino futuro della legislatura, che a loro volta avranno una verifica parlamentare tra il 20 e il 24 giugno: in quella settimana, infatti, si svolgerà sia alla Camera che al Senato il dibattito chiesto dal Quirinale per la verifica parlamentare sulla maggioranza dopo l'ingresso nel Governo dei "responsabili". Una verifica che si va a sommare all'esito dei referendum di fine settimana, sebbene il Governo voglia separarne le sorti da quelle della sua stessa tenuta: il voto sul nucleare riammesso dalla Cassazione, i due quesiti sull'acqua e soprattutto, da un punto di vista politico, la scelta degli italiani sul sì o il no al legittimo impedimento, rappresentano motivi di apprensione per la maggioranza e per gli stessi provvedimenti che fin qui il centrodestra ha sempre e fortemente sponsorizzato.

La settimana parlamentare che si apre oggi non mancherà intanto di dare le prime risposte su alcuni provvedimenti molto attesi. Due, più di tutti. Alla Camera le commissioni Bilancio e Finanze sono chiamate al voto sul decreto-sviluppo (Dl 70, in scadenza il 12 luglio), atteso in aula da lunedì prossimo con la probabile richiesta di fiducia (magari con tanto di maxi emendamento) da parte del Governo. In assemblea a palazzo Madama arriva invece da domani, al momento unico provvedimento in calendario, il Ddl anti-corruzione: rimasto a lungo nei cassetti del Senato, il provvedimento approda però in aula senza che le commissioni (Affari costituzionali e Giustizia) abbiano concluso il voto degli emendamenti.

Tutti i giochi si dovrebbero così fare in aula, con le prevedibili complicazioni del caso, tanto più in una situazione politica particolarmente effervescente e in continua evoluzione. Possibile così ipotizzare un dietro-front del Ddl verso le commissioni, che del resto la settimana scorsa avevano chiesto un supplemento d'esame di almeno sette giorni.
Anche nelle commissioni non mancano appuntamenti legislativi di rilievo. Sulla riforma costituzionale della giustizia continua alla Camera il ciclo di audizioni in commissione, mentre sempre a Montecitorio procedono spediti i Ddl su usura (sede legislativa), professione forense e aggravanti per chi provoca dissesti finanziari, tutti in commissione Giustizia. Senza scordare la bicamerale sul federalismo: entro mercoledì ci sarà il via libera allo schema di Dlgs sull'armonizzazione dei bilanci.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi