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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 09:55.

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Il tenente colonnello Cristiano Congiu in una foto d'archivio (Ansa)Il tenente colonnello Cristiano Congiu in una foto d'archivio (Ansa)

Un ufficiale dei carabinieri - il tenente colonnello Cristiano Congiu, 50 anni, di Roma - è stato ucciso in Afghanistan con un colpo di arma da fuoco alla testa, dove era in servizio presso l'ambasciata italiana a Kabul come esperto antidroga. Lo apprende l'Ansa da fonti dell'Arma, le quali precisano che si è trattato di un fatto di criminalità comune, da non mettere in relazione alla sua attività. Non si sarebbe trattato di un attentato - ha precisato la Farnesina - aggiungendo che le circostanze della morte sono tutte da verificare.

Secondo una prima ricostruzione, ieri pomeriggio il tenente colonnello, libero da servizio, era in giro per Kabul insieme a due conoscenti, un uomo afgano e a una donna di nazionalità americana. I tre sono stati avvicinati da alcuni afgani che hanno aggredito la donna. Ne è nata una colluttazione nel corso della quale Congiu, per difendere la donna, ha reagito sparando e colpendo uno degli aggressori a una spalla. Gli altri sono scappati; Congiu ha prestato le prime cure al giovane ferito. Ma gli aggressori sono tornati armati anche di kalashnikov e hanno sparato, uccidendo Congiu con un colpo alla testa.

E' stata aperta una inchiesta dalla polizia afgana, e a Kabul sono già operativi anche i Ros per ricostruire la vicenda raccogliendo tutti gli elementi utili. La Procura di Roma ha già aperto un'inchiesta.

«Questo ulteriore pesante tributo che ci troviamo a pagare - ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in una nota diffusa dalla Farnesina - non ci deve far deflettere dal nostro impegno quotidiano di stabilizzazione dell'Afghanistan e di progressivo trasferimento all'esercito e alla polizia afghani delle responsabilità di sicurezza del proprio Paese».

Cristiano Congiu lascia la moglie e una figlia. La famiglia è originaria di Pontecorvo, dove viveva in località Tordoni. I conoscenti e colleghi lo descrivono come un «investigatore di razza», che prima di essere trasferito a Roma, aveva per lungo tempo comandato la compagnia dei carabinieri di Pontecorvo assegnando alla giustizia uomini di elevato spessore criminale e riuscendo a smantellare anche una associazione di stampo mafioso dedita alle estorsioni nel sud del Frusinate.

La notizia della sua tragica morte ha sconvolto la cittadina di Pontecorvo e l'intera provincia di Frosinone, dove il colonnello Congiu era conosciutissimo.

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