Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 19:25.

My24

Nella sua inesorabile avanzata, pur se in leggero ritardo sulla conquista dei mercati, la Cina pianta la rossa bandiera anche sui campi da tennis. Ma per espugnare il tempio parigino della racchetta il colosso asiatico non offre la schiacciante prova di forza che ne ha accompagnato l'ascesa economica. Si affida piuttosto alla grazia, all'intelligenza e alla tenacia di una giocatrice che, come in una favola zen, alla determinazione sa unire la dolcezza.

Sorriso spontaneo e contagioso Li Na è una campionessa atipica. Una ragazza che, appena ventenne, aveva abbandonato il tennis professionistico , nel 2002, per riprendere il filo di una carriera interrotta soltanto un paio d'anni più tardi. Un'atleta che ha raggiunto la maturità sportiva alla veneranda ( per il mondo del tennis e dello sport in generale) età di 29 anni. Proprio come la nostra Francesca Schiavone che, oggi, sul campo si è dovuta arrendere ad un'avversaria troppo forte, arrivata a Parigi in stato di grazia.

Per questo la Leonessa ha poco da recriminare al termine di un match giocato bene, con la consueta accortezza, sfoggiando il talento e il carattere che abbiamo imparato a conoscere. Qualità che le hanno consentito di avviare anche un'esaltante rimonta nel secondo set, quando da 4/2 è riuscita ad annullare una palla del 5/2 e a portarsi, perfino, in vantaggio sul 5/4. Resta soltanto il rimpianto per quella discutibile decisione arbitrale che, sul 40/40 e 6/5 per Francesca le ha negato un set-point di importanza capitale. L'occhio di falco della tv francese, oltretutto, al danno ha aggiunto la beffa giudicando fuori il colpo della cinese. Ma, poiché nel tennis le partite non vengono mai decise da un solo quindici, per quanto di importanza fondamentale, par giusto dare il pieno merito della vittoria a Li Na.

Gli spettatori del Philippe Chatrier e tutti gli appassionati del mondo incollati alla tv si sono, comunque, potuti godere una partita intensa e di ottimo livello. Un match giocato da due tenniste che si assomigliano più di quanto possa sembrare. Certo a guardarle sembrano una il contrario dell'altra: un maschiaccio la Schiavone, con quella camminata da bullo e lo sguardo sornione, aggraziata e compita la gentile LI Na. Anche fisicamente sono agli antipodi. Piccolina, minuta, tutta nervi (per lo meno per gli standard robotici del tennis odierno) l'azzurra; alta, (soprattutto per gli stereotipi occidentali sui cinesi) e muscolosa la sua rivale asiatica. In realtà, al di là delle apparenze, rappresentano entrambe la risposta più nobile alla meccanizzazione dello sport. In un mondo di macchine da guerra, di amazzoni che schiacciano le avversarie con la potenza dei colpi, senza troppo spazio per le finezze tecniche e tattiche, sono due anomalie. Entrambe intelligenti, capaci di trasformare i punti deboli in altrettante armi, pronte a variare ritmo e strategia a seconda delle situazioni.

Ci hanno, inoltre, dimostrato che non è mai troppo tardi per fare il salto di qualità e che si può diventare fuoriclasse alla soglia dei trent'anni anche in un mondo che pretende le prime affermazioni quando si è ancora teen-ager.

Tutte e due, infine, hanno grande carattere, anche se lo dimostrano in modo diverso. Saltando ed esultando come ruggisse la Leonessa, non perdendo mai la concentrazione e il filo della partita la cinese. Certo, la Schiavone ha una maggiore varietà di soluzioni e una tecnica più raffinata ma Li Na, in questa edizione del Roland Garros, è stata semplicemente perfetta. Precisa, fino a totalizzare il 70% di punti sulla prima di servizio e il 69% sulla seconda nella finale di oggi. E capace di giocare profondissimo, sempre a pochi centimetri dalla riga di fondo, andando puntualmente a spolverare quelle di lato. Contro un'avversaria così non è certo un disonore arrendersi per 6/4, 7/6.

Ed ecco, allora, che la Cina mette le mani sul suo primo Slam. Un successo preconizzato, inseguito ma che, soltanto un anno fa, pareva ancora lontanissimo. A rendere magico questo successo, comunque, è soprattutto la sua protagonista, che da lunedì sarà numero 4 del mondo. La cinese che ha sfondato tutti i primati, uno dopo l'altro, ovvero la stessa ragazza che, senza pensarci troppo, donava l'intero prize money di un torneo (quando era molto meno ricca di oggi) ai suoi connazionali vittime del terremoto. Il dragone, nel mondo del tennis, ha il volto sorridente della deliziosa Li Na.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi