Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 20:09.

My24
Mario Balottelli (Ansa)Mario Balottelli (Ansa)

Dalla genialità calcistica del Pibe de oro che infiammò Napoli è ancora lontanissimo. Lui, Mario Balotelli, ha appena cominciato quella che in molti pronosticano come una carriera folgorante, ma per ora il giovane ex interista del Manchester City fa parlare di sè più per le "balotellate" fuori dal campo che per i numeri da grande calciatore.

Se nei mesi scorsi si era distinto per aver tirato freccette ai ragazzi della Primavera del club inglese o per aver sparato con pistole scacciacani nel centro di Milano, per non parlare degli amori turbolenti con starlette televisive, nei giorni scorsi si è superato: ha visitato il quartiere degradato di Scampia in compagnia di un paio di ceffi della camorra.

E questa è l'unica cosa che lo avvicina a Diego Armando Maradona, che molti anni fa, durante la permanenza a Napoli, frequentò alcuni boss dei Quartieri Spagnoli. «Non sapevo affatto chi fossero quelle persone, quel giorno a Napoli per strada c'era sempre molta gente intorno a me», si difende adesso l'attaccante del City, infuriato con chi lo ha accompagnato in quella occasione. Ma quella visita è già un caso e la polemica infuria.

«Sono disgustato» ha commentato il prete anti camorra, don Aniello Manganiello, che per anni ha guidato una parrocchia situata proprio nel quartiere napoletano. L'ex interista ha raccontato che la visita sarebbe «nata dalla curiosità di osservare da vicino i luoghi di Scampia visti nel film Gomorra».

Maradona, il protagonista degli anni d'oro della squadra azzurra fu convocato il 28 settembre dell'89 dal pm del Tribunale di Napoli, che gli chiese informazioni su una foto pubblicata dai giornali. Il campione argentino era infatti stato immortalato in una vasca da bagno a forma di ostrica in casa dell'allora potente boss del clan Giuliano di Forcella.

Balotelli, invece, secondo quanto emerge da un rapporto dei carabinieri, l'8 giugno dell'anno scorso fu ospitato in una dependance nel rione dei Puffi, quartiere napoletano di Scampia famigerato per lo spaccio di droga, per scattare delle foto-ricordo con alcuni camorristi. L'informativa è stata redatta dai carabinieri del gruppo investigativo di Castello di Cisterna, che l'hanno trasmessa alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L'attuale attaccante del Manchester City era nel quartiere, sostengono i militari, «in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti». Tutto promana da una fonte fiduciaria di cui, dicono i carabinieri, «l'affidabilità è provata». In base a questa fonte, «Balotelli, che si trovava a Napoli in occasione del premio Golden Goal, aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati nelle cronache e per soddisfare la sua richiesta la "paranza" dei Puffi gli ha mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano».

Ma lui non ci sta ad essere accostato con quelle persone e ha pensato ai suoi cari quando è stato tirato in ballo per l'ennesima vicenda extracalcistica. Si è detto infatti «stupito e dispiaciuto, anche per l'effetto che la notizia avrebbe potuto avere sui suoi familiari». Chissà, forse avrebbe potuto pensarci prima. O, forse, per dirla con il suo ex allenatore, Josè Mourinho, Balotelli «ha un solo neurone».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi