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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2011 alle ore 11:33.

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Poca vita all'aria aperta e troppa sedentarietà per i bambini italiani: ma è più per condizioni difficili che per pigriziaPoca vita all'aria aperta e troppa sedentarietà per i bambini italiani: ma è più per condizioni difficili che per pigrizia

Passano troppo tempo fra le mura domestiche, a guardare la tv o giocare al pc, e troppo poco all'aria aperta, mangiano di rado frutta e verdura, i loro pomeriggi con i genitori li trascorrono spesso nei centri commerciali. E' questa la fotografia degli stili di vita dei bambini italiani fra 6 e 17 anni scattata da uno studio condotto da IPSOS per Save the Children e Kraft Foods Italia e che prelude alla campagna "Pronti, partenza, via!", un progetto d'intervento triennale che partirà da dieci quartieri disagiati di altrettante città per coinvolgere oltre 66mila tra bambini e i loro familiari e favorire la pratica motoria e sportiva e l'educazione alimentare dei bambini e ragazzi.

Meno sport e aria aperta se le condizioni socio-economiche sono sfavorevoli
A esaminare con attenzione i dati, ci si accorge che spesso però non è la mera pigrizia a far stare in casa i minori: se quasi un quinto dei bambini e adolescenti italiani non pratica alcuna attività motoria nel tempo libero, è anche a causa di assenza sul territorio (20%), costo elevato (25%) o malfunzionamenti delle strutture pubbliche o private, insieme al fatto che i genitori non possono accompagnarli (12%). E anche se in casa il ruolo della televisione sembra essersi ridimensionato rispetto al passato – in media i bambini affermano di guardarla per circa un'ora al giorno, un po' di più nel fine settimana- più di 3 ore di TV al giorno sono la regola per quasi 1 bambino su 10 durante la settimana ma nel weekend lo diventano per 1 su 5, così come lo è l'utilizzo di internet. il 25% dei genitori, inoltre, dichiara di non controllare per quanto tempo i propri figli restano incollati agli schermi né cosa fanno e quanto navigano su internet (con percentuali che salgono a Milano e Torino).
Stare all'aperto, inoltre, può significare anche essere più esposti a rischi: per questo il 59% dei genitori si preoccupa se i figli stanno all'aperto, prevalentemente per la paura degli sconosciuti (51%, che sale fino al 62% a Milano), seguita dal timore di incidenti (22%), del traffico (20%) o che frequentino amici pericolosi (6%), dato quest'ultimo che emerge probabilmente in contesti sociali disagiati.
Il tempo con i genitori, poi, viene sì trascorso andando a passeggio (52%), ma anche all'interno delle mura domestiche (45%) o a casa di qualche familiare (43%). Tanti sono coloro che lo passano all'interno dei centri commerciali (ben il 42% dei ragazzi).

Sull'alimentazione ancora molti errori e mancanze
Anche l'alimentazione presenta delle zone d'ombra: nonostante i genitori conoscano in genere le regole per un regime salutare apprese soprattutto in ambito familiare o da letture, un terzo di loro non le applica con i propri figli. Come conseguenza, più di un ragazzo su 4 mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o meno spesso. I bambini inoltre non iniziano correttamente la giornata con la colazione a casa nel 21% dei casi, a volte fanno pranzo (14%) e cena (13%) da soli o con gli amici. Ben il 38% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla TV, percentuale che sale al 49 al sud e nelle isole. L'obesità o il sovrappeso dei bambini e ragazzi in Italia appare per i genitori un problema consueto e che colpisce un cospicuo numero di ragazzi: il sovrappeso è maggiormente presente in famiglie che denunciano qualche problematica o difficoltà relazionale o famiglie mono-reddito, in cui le madri sono casalinghe.

Recupero di spazi pubblici, formazione e sportelli informativi nel progetto "Pronti, partenza, via!"
Per cercare di migliorare questi aspetti della vita dei più piccoli ecco dunque il progetto "Pronti, partenza, via!", che gode del patrocinio del Ministro della Gioventù e si propone di sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita più salutari in aree particolarmente disagiate di 10 città italiane distribuite su tutto il territorio nazionale: Torino (Borgo Vittoria), Genova (Sestri Ponente), Milano (Corvetto), Aprilia (e provincia di Roma, Primo, Gattone e Isole), Ancona (Brecce Bianche), Sassari (Rizzeddu), Napoli (Ponticelli), Bari (San Pio e San Paolo), Palermo (Acquasanta e Arenella) e Catania (San Giovanni). Più di 66.400 persone tra bambini dai 6 agli 11 anni e loro familiari, oltre a decine di operatori, educatori, insegnanti, pediatri e nutrizionisti, saranno coinvolti direttamente e attivamente dal progetto: si recupereranno spazi e strutture in-door e out-door, che si trovano in zone disagiate delle città, ma ci farà anche formazione nelle scuole primarie e si apriranno sportelli informativi per tutti.

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