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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2011 alle ore 17:58.

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Syed SaleemSyed Saleem

La fondazione del Premio Ischia, riunita oggi in seduta straordinaria, ha deciso all'unanimità di conferire il premio Ischia Internazionale speciale di giornalismo alla memoria di Syed Saleem Shahzad, il reporter assassinato a fine maggio in Pakistan.

Shahzad, corrispondente dal Pakistan di Aki - Adnkronos International, collaboratore del quotidiano la Stampa e di Asia news, è stato trovato morto il 31 maggio scorso, dopo essere stato torturato, a 150 chilometri da Islamabad, nella provincia del Punjab.

Attento ed entusiasta, ha condotto inchieste in Pakistan e Afghanistan, dove ha intervistato diversi leader militanti. Giornalista d'inchiesta, ha realizzato reportage in Iraq, Libano e Giordania, ma anche in Iran, Siria e negli Emirati Arabi Uniti.

Il 26 novembre 2006 Shahzad viene rapito, insieme al suo interprete, da un gruppo di Talebani nella provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan. Il 31 maggio il ritrovamento del cadavere. Lascia la moglie e tre figli.

Queste le motivazioni del premio, che ritira la moglie Anita: «Attraverso i lanci d'agenzia, i reportage, gli articoli sui vari quotidiani per i quali collaborava, Syad Saleem Shahzad è riuscito a far conoscere in Italia la realtà complessa di quella regione del mondo della quale è stato acuto e intrepido spettatore, tanto da pagare con la vita il suo impegno nel voler raccontare a tutti i costi la verità. Esperto di terrorismo internazionale Shahzad con le sue illuminanti analisi su realta’ sociali e culturali così diverse dalle nostre, ha incarnato un modello di giornalista appassionato e coraggioso, che intendeva la professione come un'altissima missione culturale di pace».

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